Rapporto McCarrick: «Wojtyla promosse l'ex cardinale, non si fidò delle voci sulla pedofilia»

Rapporto McCarrick: «Wojtyla promosse l'ex cardinale, non si fidò delle voci sulla pedofilia»
Rapporto McCarrick: «Wojtyla promosse l'ex cardinale, non si fidò delle voci sulla pedofilia»
di Franca Giansoldati
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Martedì 10 Novembre 2020, 15:01 - Ultimo aggiornamento: 11 Novembre, 00:12

Città del Vaticano – Le voci circolavano da decenni, così come le lettera anonime, e persino una denuncia che non fu ritenuta credibile, scartata e messa da parte. Eppure - nonostante tutto questo -  l'ex cardinale americano McCarrick (che ha sempre avuto il vizietto di portarsi a letto i seminaristi), ha potuto fare una carriera folgorante nella Chiesa, prima diventare vescovo di una diocesi di periferia, poi vescovo di una diocesi intermedia e, infine, arcivescovo di Washington, arrivando persino alla porpora. Superando indenne gli esami che precedono le nomine e che coinvolgono sotto giuramento diverse persone. 

Il rapporto che ha finalmente (e con grande ritardo) pubblicato il Vaticano sul caso McCarrick mostra un sistema friabile, condizionabile, incapace di espellere le mele marce.

Se Papa Francesco lo ha punito in ritardo – solo nel 2018 – togliendogli la porpora e riducendolo allo stato laicale è stato perchè lui, esattamente come hanno fatto anche i suoi predecessori Giovanni Paolo II e Benedetto XVI non avevano elementi tali per dare credito alle accuse.

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La carriera

Quando McCarick divenne arcivescovo di Washington – il grande salto di carriera – di fatto Giovanni Paolo II liquidò le voci sul suo conto come «voci, infondate o comunque non provate». Wojityla fu convinto soprattutto da una lettera che McCarrick gli scrisse e che il suo segretario personale, Stanislaw Dziwisz, gli consegnò. Wojtyla chiese al nunzio dell'epoca di verificare la fondatezza di queste accuse. L’inchiesta scritta, anche questa volta, non portò ad alcuna prova concreta: tre dei quattro vescovi del New Jersey consultati fornirono informazioni «non accurate e incomplete». 

Papa Wojtyla conosceva McCarrick fin dal 1976 per averlo incontrato durante un suo viaggio negli Stati Uniti. Si consultò con il nunzio e con l'allora Prefetto della Congregazione per i vescovi Giovanni Battista Re, se lasciar cadere la candidatura, ma poi decisero di andare avanti. 

«Si sono verificate purtroppo omissioni e sottovalutazioni, sono state compiute scelte poi rivelatesi sbagliate, anche perché, nel corso delle verifiche a suo tempo richieste da Roma, non sempre le persone interrogate hanno raccontato tutto ciò che sapevano» si legge nel rapporto elaborato dalla Segreteria di Stato vaticana per volontà del Papa.

Il documento si intitola Rapporto sulla conoscenza istituzionale e il processo decisionale della Santa Sede riguardante l'ex Cardinale Theodore Edgar McCarrick (dal 1930 al 2017) . Fino a tre anni fa nessuna accusa circostanziata ha mai riguardato abusi o molestie ai danni di minori: non appena è arrivata la prima denuncia di una vittima minorenne all'epoca dei fatti, Papa Francesco ha agito in modo rapido e deciso nei confronti dell'anziano cardinale già ritirato dalla guida della diocesi dal 2006, prima togliendogli la porpora e poi dimettendolo dallo stato clericale. 

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Città del Vaticano - Stavolta il rischio è di arrivare a contaminare persino l'immagine di un santo, Giovanni Paolo II. Il presidente della Conferenza episcopale polacca si è detto favorevole a che la Santa Sede possa istituire una commissione indipendente per chiarire il ruolo dell'ex segretario personale di Papa Giovanni Paolo II, il cardinale Stanislaw Dziwisz, da tempo fortemente sospettato di aver nascosto, insabbiato, eluso denunce di pedofilia a vari livelli nella Chiesa.


 

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