L'ambasciatore di Taiwan in Vaticano è sicuro che il Papa non lascerà sola l'isola di Formosa

L'ambasciatore di Taiwan in Vaticano è sicuro che il Papa non lascerà sola l'isola di Formosa
di Franca Giansoldati
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Mercoledì 3 Ottobre 2018, 14:28
Città del Vaticano – «La Santa Sede continuerà ad essere un partner di Taiwan nella famiglia dei popoli». L'ambasciatore di Taiwan presso il Vaticano – uno dei venti stati che riconosce la sovranità dell'isola di Formosa, resasi indipendente dalla Cina dopo l'arrivo di Mao – nel giorno della festa nazionale minimizza sui possibili contraccolpi dell'accordo diplomatico siglato da Papa Francesco e dal governo di Pechino dieci giorni fa per la nomina dei vescovi. Una intesa che, secondo l'ambasciatore Lee, in prospettiva non dovrebbe portare ad alcuna revisione dei rapporti con Taiwan.

Secondo il diplomatico si tratta di un’intesa significativa perché, per la prima volta, il Partito comunista cinese riconosce il Papa quale leader delle comunità cattoliche in Cina, «venendo così meno ai suoi vecchi assiomi di non ingerenza negli affari interni della Cina da parte dei paesi stranieri e di nessun rapporto di affiliazione tra le religioni cinesi e quelle straniere». Poi ha aggiunto: «Riteniamo che, con quest’atto, il Vaticano mira a mantenere la propria gerarchia ecclesiastica, offrendo ai cattolici della Cina continentale la possibilità di professare la propria fede nella normalità, promuovendo la libertà religiosa».

L'ambasciatore, infine, chiede di accompagnare con una «fervente preghiera e con fraterna amicizia i nostri fratelli e sorelle in Cina lungo il loro difficile cammino di riconciliazione e di unità sperando che, con il passare del tempo, le loro sofferenze vengano lenite e le divisioni sanate. Come disse Confucio nella sua infinita saggezza: L'uomo che sposta le montagne comincia portando via i sassi più piccoli».

 
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