Papa Francesco: «Collaboriamo con autorità per fuggire da pandemia»

Papa Francesco: «Collaboriamo con autorità per fuggire da pandemia»
Papa Francesco: «Collaboriamo con autorità per fuggire da pandemia»
di Franca Giansoldati
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Sabato 26 Dicembre 2020, 12:23

Città del Vaticano – Papa Francesco torna a ribadire che bisogna seguire le indicazioni del governo per fermare la pandemia mentre, dalla biblioteca del Palazzo apostolico, nel giorno di Santo Stefano, mette sotto i riflettori le persecuzioni contro i cristiani che non accennano a diminuire. «Oggi preghiamo per quanti soffrono persecuzioni per il nome di Gesù. Sono tanti, purtroppo. Affidiamo alla Vergine Maria questi nostri fratelli e sorelle, che rispondono all’oppressione con la mitezza e, da veri testimoni di Gesù, vincono il male con il bene». 

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Secondo le statistiche si calcola che nel mondo un cristiano su otto subisce atti persecutori a causa della propria fede, un numero pari a 260 milioni di persone.

La World Watch List stilata nel 2020 dell’ong Porte Aperte / Open Doors, prendendo in considerazione cento Paesi potenzialmente interessati dal fenomeno evidenzia un ampliamento del fenomeno. Dal Pakistan alla Nigeria, dalla Libia alla regione caucasica dove in Nagorno-Karabakh non accenna a diminuire il fenomeno dell'odio verso i cristiani armeni. 

Papa Francesco nel giorno di Santo Stefano ricorda il suo martirio. «Viene accusato falsamente e lapidato brutalmente, ma nel buio dell’odio fa splendere la luce di Gesù: prega per i suoi uccisori e li perdona. È il primo martire, cioè testimone, il primo di una schiera di fratelli e sorelle che continuano a portare luce nelle tenebre: persone che rispondono al male con il bene, che non cedono alla violenza e alla menzogna, ma rompono la spirale dell’odio con la mitezza dell’amore. Questi testimoni accendono l’alba di Dio nelle notti del mondo». 

 

Il Papa riflette poi sul perdono, la grande sfida contenuta nel Vangelo. «È la prova che i gesti d’amore cambiano la storia: anche quelli piccoli, nascosti, quotidiani. Perché Dio guida la storia attraverso il coraggio umile di chi prega, ama e perdona. Vale anche per noi. Quando vediamo qualcosa che non va, al posto di criticare, sparlare e lamentarci, preghiamo per chi ha sbagliato e per quella situazione difficile. E quando a casa nasce una discussione, anziché cercare di prevalere, proviamo a disinnescare; e a ricominciare ogni volta, perdonando chi ci ha offeso. Santo Stefano, mentre riceveva le pietre dell’odio, restituiva parole di perdono. Così ha cambiato la storia. Anche noi possiamo cambiare ogni giorno il male in bene, come suggerisce un bel proverbio, che dice: Fai come la palma: le tirano sassi e lei lascia cadere datteri».

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