Prete star su TikTok lancia una “Netflix cristiana”, così Matthieu Jasseron ha spiazzato la Chiesa

La formula individuata sembra funzionare e il caso di pere Matthieu è da manuale

Prete star su TikTok lancia una Netflix cristiana , così Matthieu Jasseron ha spiazzato la Chiesa
Prete star su TikTok lancia una “Netflix cristiana”, così Matthieu Jasseron ha spiazzato la Chiesa
di Franca Giansoldati
3 Minuti di Lettura
Giovedì 23 Marzo 2023, 19:08 - Ultimo aggiornamento: 19:10

Più fa discutere e più è destinato a crescere. È un fenomeno mediatico nazionale - seguito da oltre un milione e duecento mila follower su Tiktok - il trentottenne padre Matthieu Jasseron. Questo parroco francese assai telegenico realizza in sacrestia video virali in cui spiega al mondo le basi della dottrina cristiana, qualche volta forse sintetizzando persino un po' troppo i concetti, ma certamente corredando i suoi video con mini commenti simpatici e ironici. La formula individuata sembra funzionare e il caso di pere Matthieu è da manuale.

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Il suo successo ha spiazzato la Chiesa francese persino quando, due anni fa, ha praticamente riscritto il Catechismo dicendo che da nessuna parte della Bibbia o del Catechismo si legge che essere omosessuali o praticare l'omosessualità è un peccato.

Sorvolando così sul Catechismo, soprattutto agli articoli 2351 e 2357 (che parlano di "atti intrinsecamente disordinati") e da tempo sono al centro di una battaglia con Roma affinché Papa Francesco decida di emendare quegli articoli.

Padre Matthieu è cresciuto talmente tanto in notorietà che proprio il successo lo sta mettendo a riparo dal rischio di sanzioni interne. Ora ha deciso di lanciare una specie di Netflix cattolica per meglio evangelizzare quegli ambienti lontani e refrattari al messaggio di Cristo proprio in Francia dove la secolarizzazione sta raggiungendo livelli preoccupanti.

Theostream è il nome che il sacerdote-star ha appena scelto per la piattaforma web in cui recensirà i video dei youtubers cristiani di tutto il mondo: cattolici, luterani, ortodossi, evangelici, protestanti. L'obiettivo, ha spiegato è di dare visibilità alla missione evangelizzatrice in chiave 2.0 e permettere a tutti di scoprire la fede e approfondire il messaggio del Vangelo. Naturalmente la conferenza episcopale francese offre sostegno all'iniziativa consapevole che lo strumento tecnologico può effettivamente essere un prezioso alleato per i nuovi missionari.

Nel frattempo sono state individuate anche 48 associazioni impegnate su diversi terreni, dalla cooperazione internazionale ai pellegrinaggi, dalla carità alla morale. Così le critiche che continuano a piovergli addosso per i metodi comunicativi ben poco paludati e ortodossi di certi suoi video su Tiktok, a don Matthieu fanno un baffo.

Qualche tempo fa a sua difesa si era mossa la conferenza episcopale che con una nota faceva notare che già nel 2010 Benedetto XVI incoraggiava i sacerdoti a essere presenti nel mondo digitale «in costante fedeltà al messaggio evangelico, per esercitare il loro ruolo di animatori di comunità» e «utilizzando, accanto ai mezzi tradizionali, l'apporto dei mezzi audiovisivi di nuova generazione (foto, video, animazioni, blog, siti web) che rappresentano inedite opportunità di dialogo».

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