L'altolà di Al Azhar, basta offendere Maometto: faremo causa nei tribunali internazionali

L'altolà di Al Azhar, basta offendere Maometto: faremo causa nei tribunali internazionali
di Franca Giansoldati
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Lunedì 9 Novembre 2020, 11:29

Per il mondo islamico la libertà di espressione smette di essere un diritto nel momento in cui offende il Profeta Maometto, anche se si tratta di satira. Il caso delle vignette di Charlie Hebdo continua a fare discutere, stavolta a livello diplomatico. Le illustrazioni che hanno già lasciato sul terreno una lunga scia di sangue, compresa la recente morte dell'insegnante di francese decapitato da un terrorista a Parigi per avere mostrato in classe, ai suoi allievi, in una lezione sulla libertà di espressione, i disegni ritenuti offensivi nei confronti di Maometto, stavolta fa emergere una diversa visione della autonomia di espressione. 

Il grande imam egiziano della moschea di al Azhar, Al Tayyeb – a capo della più grande università teologica sunnita al mondo – ha rivolto al ministro degli Esteri francese, Jean Yves Le Drian e - indirettamente - al presidente Macron una sorta di altolà.

In una dichiarazione ha ripetuto che le offese contro Maometto sono da intendersi come offese per tutti i credenti musulmani. «Si tratta di un reato contro il nostro Profeta. Un reato tassativo che va respinto e noi faremo causa a chiunque attraverso i tribunali internazionali anche se dovremo passare la vita a farlo», ha sottolineato al Tayyeb durante un incontro con il ministro degli esteri francese.

«Se considerate questa opzione come libertà di parola, noi vi diciamo che la rifiutiamo categoricamente», ha ripetuto al Tayyeb. «L'Europa deve riconoscere a Maometto e all'Islam l'illuminazione diffusa all'intera umanità». Naturalmente al Tayyeb ha chiarito che un conto sono le offese al mondo islamico, e un conto sono le azioni terroristiche. «Ci rifiutiamo di legare il terrorismo all'Islam». Spiegando che non vi è tempo per affrontare questa disputa sulle parole da usare, sulle offese. «Il fatto è che tutti dovrebbero smetterla di parlare in questo modo contro il Profeta perché questo ferisce i sentimenti dei musulmani di tutto il mondo». 

Il ministro francese di recente in visita in Egitto ha ripetuto davanti alle autorità civili e religiose che la Francia e i francesi hanno profondo rispetto per l'Islam. Le parole del ministro arrivano in un momento in cui è in corso una campagna anti francese da parte del mondo islamico, soprattutto dopo gli scontri aperti che Macron ha avuto con il presidente turco, Erdogan. In questo periodo in diversi paesi a maggioranza musulmana ci sono state proteste e manifestazioni contro la Francia. Il ministro ripetutto che «i musulmani in Francia sono pienamente parte del nostro Stato e della nostra società». Aggiungendo per tutti la battaglia comune resta contro il fanatismo e il terrorismo.

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