Vaccini, avanti con i fragili
ma il piano è da rifare: ecco perchè

Vaccini, avanti con i fragili ma il piano è da rifare: ecco perchè
di Luca Benedetti
4 Minuti di Lettura
Domenica 7 Marzo 2021, 09:15

PERUGIA Una lunga giornata di videoconferenze per riequilibrare il piano vaccini. Al mattino il primo incontro operativo con il nuovo capo del Dipartimento della protezione civile, Fabrizio Curcio e con il commissario straordinario, il generale Francesco Paolo Figliuolo. Le regioni hanno fatto il punto, detto la loro, messo in fila le criticità. Per l’Umbria la staffetta tra il dg della sanità regionale (in uscita), Claudio Dario, e il dg della Protezione Civile, Stefano Nodessi. C’è il via libera a usare il 100 per cento delle dosi Astrazeneca senza fare scorte seguendo, di fatto, l’esempio umbro: qui si era al 90% d’uso.
Poi, nel pomeriggio, i lavori del Cor che aggiusta, taglia, spiega, mette in fila altri passi del piano vaccini in attesa di una profonda revisione annunciata, venerdì, dal vertice di Curcio e Figliuolo con i governatori. Insomma, anche per l’Umbria un piano da rifare dove le categorie lasceranno spazio alle fasce d’età. Ma intanto per categorie si va avanti.
A CHI TOCCA
Così, come spiegato dal commissario all’emergenza Massimo D’Angelo, nei primi giorni della prossima settimana saranno avviate le vaccinazioni per il personale degli Istituti penitenziari e le prenotazioni per il personale dei Servizi essenziali e per i soggetti in condizioni di salute fragili. Ci sarà, appena possibile, una somministrazione straordinaria per i 600 rimasti fuori(soprattutto scuola e università) dalla somministrazione di Astrazeneca perché over 65. Nella lista anche un pugno di personale della polizia. 
D’Angelo ha fatto anche il conto dei vaccini somministrati. Nel periodo 1-5 marzo sono state effettuate complessivamente oltre 17 mila vaccinazioni, grazie all’allungamento dell’orario dei punti vaccinali dove vengono effettuate le vaccinazioni, ora operativi dalle ore 8 alle 19 dal lunedì al sabato, e dalle ore 8 alle 14 la domenica. Punti che nei prossimi giorni saranno ulteriormente aumentati. Sono almeno due quelli in ballo. 
Durante i lavori del Cor sono emersi, sul fronte vaccini, due ordini di problemi. Da una parte il fatto che il piano di riparto annunciato negli ultimi giorni di febbraio dall’ex commissario Domenico Arcuri con una lettera alla presidente Donatella Tesei, è praticamente saltato. Solo per i vaccini Pfizer, come è stato evidenziato durante l’incontro di ieri pomeriggio, non ci sono particolari problemi. Al massimo c’è qualche slittamento sull’arrivo. Più complessa la situazione per Moderna e Astrazeneca, sia rispetto ai numeri consegnato (il primo) che alle date ballerine di consegna(il secondo). D’Angelo ha spiegato. «I piani di consegna sono mensili e nei dobbiamo regolare i nostri programmi su quelli. Sarebbe meglio un piano trimestrale, ci darebbe molta agibilità in più».
LOGISTICA E NUMERI
C’è anche qualche difficoltà sul Pfizer. Che è legato al trasporto. Raggiungere ogni mattina i venti punti vaccinali dalle farmacie degli ospedali dive il vaccino è stoccato a 70 gradi sottozero on è semplice. Non è semplice essere puntuali per le otto della mattina con le dosi scongelate. E c’è preoccupazione per come verrà gestita la richiesta di un aumento importante di punti vaccinali su cui lavorando Curcio e Figliuolo. Ecco uno dei passaggi che verranno affrontati nella revisione del piano vaccini dove, comne a livello nazionale, avrà un ruolo più pesante la Protezione civile. Proprio per questo ieri, durante i lavori del Cor, è stato deciso che sanità regionale prociv regionale, torneranno a lavorare fianco a fianco come durante la prima fase dell’emergenza e tornerà ad avere un ruolo chiave con più addetti in presenza il centro regionale di Foligno.
Sul fronte vaccini siamo a 17.286 immunizzati, quasi il 2% della popolazione. In una settimana vaccinate 20mila persone di cui 10.500 docenti. A ieri, invece, su 3300 dosi di Moderna assegnate, i medici di famiglia ne avevano registrate, per la somministrazione a casa agli over 80, oltre 2200.

© RIPRODUZIONE RISERVATA