Virus, le regole e i divieti per battere Omicron in Umbria

Virus, le regole e i divieti per battere Omicron in Umbria
di Luca Benedetti
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Giovedì 23 Dicembre 2021, 09:44 - Ultimo aggiornamento: 09:45

PERUGIA Omicron fa paura. I venti casi scoperti sul sequenziamento di 66 tamponi fanno piombare, anche più dei numeri dei positivi, l’Umbria nella nuova emergenza.
Oggi entra in vigore l’ordinanza della presidente Tesei che obbliga, fino al 9 gennaio, all’utilizzo delle mascherine all’aperto. Ospedali e case di riposo blindati con regole ferree per l’ingresso e tamponi per tutti, operatori in testa e anche per i pazienti. Indicato un timing preciso che copre il periodo di incubazione del Covid. 
A proposito di test anti Covid, non potranno essere più fatti in farmacia e nei centri privati da chi ha sintomi. I sindaci vengono invitati a intervenire per bloccare gli assembramenti. Consigliato lo stop per alcune attività sportive, soprattutto quelle che vedono impegnati i bambini sotto i 12 anni. 
L’Umbria blinda gli ospedali e gli riorganizza in chiave anti Covid. L’asse è quello Città di Castello–Perugia–Foligno–Terni. I numeri, resi noti dall’assessore alla Salute, Luca Coletto, confermano i sedici posti di terapia intensiva (otto sono già occupati), i posti letto in semintensiva salgono da 13 a 17 e quelli nelle aree mediche da 90 a 120. Non verranno bloccate le attività delle chirurgie programmate né le viste specialistiche oer la riduzione delle liste d’attesa.
Ecco tutte le regole e raccomandazioni dell’ordinanza che prevede, in prima battuta, l’obbligo di «usare dispositivi di protezione individuale delle vie respiratorie (mascherine chirurgiche o Ffp2) in tutti i luoghi all’aperto, pubblici o aperti al pubblico».
OSPEDALI E CASE DI RIPOSO 
L’ordinanza obbliga a effettuare un test ogni 5 giorni per tutti gli operatori in servizio presso strutture sanitarie ospedaliere e socio-sanitarie territoriali pubbliche e private, residenziali e semi-residenziali.
Obbligo di effettuare un test di entrata e uno ogni 5 giorni per i degenti e di consentire l’accesso a una sola persona all’interno delle strutture sanitarie per accompagnare pazienti e utenti.
È consentito l’accesso a una sola persona nelle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali residenziali per far visita a pazienti e ospiti.
C’è l’obbligo di sospendere l’accesso alle strutture residenziali per anziani e non autosufficienti da parte di minori di anni 12 per le visite degli ospiti. Effettuare al momento dell’ingresso test e quarantena di 7 giorni, con ulteriore test, per gli ospiti delle strutture socio-sanitarie o socio-assistenziali residenziali pubbliche e private.
STOP AI TEST
Non ci si potrà recare in farmacia e laboratori privati per l’esecuzione di test diagnostici Sars Cov 2 (cioè i tamponi) da parte di soggetti che presentano sintomatologie.
LE RACCOMANDAZIONI
Vengono invitati Enti Locali ed Enti Pubblici, di attivare tutte le misure possibili finalizzate a prevenire gli assembramenti nei luoghi pubblici o aperti al pubblico.
Suggerita l’effettuazione «da parte delle Amministrazioni pubbliche di riunioni e incontri di lavoro in videoconferenza, prevedendo ove possibile nell’ambito del quadro normativo vigente il ricorso allo smart working».
TEST IN CASO DI FESTE
La Regione invita all’effettuazione di test Sars-Cov-2 da parte della cittadinanza, anche in autoprelievo, «preventivamente rispetto a momenti di aggregazione familiare e conviviale, con particolare riferimento alla presenza negli stessi di persone anziane o fragili».
Vine suggerito l’utilizzo «nei luoghi chiusi, pubblici e privati, di dispositivi di protezione individuale Ffp2» e anche l’utilizzazione nei mezzi di trasporto pubblico di dispositivi di protezione individuale Ffp2.
Infine viene consigliata la sospensione delle attività sportive non agonistiche e ludico-ricreative per gli under 12.

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