Scuola, ripartenza per 115mila studenti
due istituti resteranno chiusi, tante cattedre vuote

super distanziati
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di Remo Gasperini
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Lunedì 14 Settembre 2020, 07:28

PERUGIA Mascherina al volto, autodichiarazione in mano e un metro di distanza dal compagno ma comunque felici di ricominciare in presenza la vita scolastica bruscamente e drammaticamente interrotta lo scorso marzo. Così sarà, per una parte dei 115mila studenti delle 138 scuole umbre, anzi 136 perché a Otricoli e all’IC Perugia 11 si riapre il 24, il primo giorno del più anomalo e preoccupante anno scolastico del dopoguerra. Sarà un inizio soft perché un po’ ovunque i dirigenti scolastici hanno programmato rientri scaglionati, nei giorni e nell’orario, perché l’impatto con le nuove regole e la nuova logistica anti Covid-19 va governato evitando l’immediata full immersion totale. RODAGGIO Insomma ci vuole rodaggio perché i ragazzi troveranno scuole cambiate nel look: sanificate e più colorate, aule senza armadi, banchi singoli anche con le ruote, segnaletica da rispettare. Insomma un altro modo di stare a scuola per loro e ovviamente per i docenti che hanno già assaggiato, dandoci dentro con olio di gomito, le conseguenze della pandemia. Un inizio con sullo sfondo la didattica a distanza che diverse scuole superiori hanno già in orario, per ora limitata, a turni e integrativa nella speranza che lo spettro del virus non si materializzi nuovamente in forma massiva e si torni al distanziamento. LE ISTITUZIONI Le istituzioni salutano gli studenti, li incoraggiano e valorizzano il lavoro, indubbiamente sostanzioso, che è stato fatto da agosto in avanti. La Regione, le Province i Comuni «hanno lavorato sodo e fatto il possibile», sottolineano la presidente Donatella Tesei e l’assessore Paola Agabiti da palazzo Donini con Luciano Bacchetta e Giampiero Lattanzi dalle rispettive Province. Un invito alla prudenza e al rispetto delle regole, un incoraggiamento ai ragazzi; un grazie a Ufficio scolastico regionale, presidi, docenti e Ata che hanno lavorato per consentire la riapertura. I PROBLEMI Tanto lavoro da parte di tutti ma ancora rimangono parecchi problemi tristemente aperti. Le mascherine chirurgiche per cominciare sono arrivate, le aule (tranne Galilei e Pieralli di Perugia e liceo classico di Todi che devono decidere sulla destinazione offerta) sono state in qualche modo tutte allestite, ma il nodo personale è al pettine. Tante, troppe le cattedre ancora scoperte. Il problema strutturale è nazionale e l’Umbria, che pure non è tra le peggio messe, non fa eccezione: ancora ci sono da effettuare tutte le nomine annuali dei supplenti e a seguire quelle dell’organico aggiuntivo Covid. Nel complesso si parla, qui in Umbria, di miglia di posti da ricoprire. Per dare la misura del problema basta dare un’occhiata ai numeri del sostegno: solo nelle scuole primarie di Perugia sono ben oltre 400 i posti liberi, ma nel complesso anche quest’anno ci sarà la necessità, per seguire gli oltre 4.200 disabili, di raddoppiare l’organico da 1.300 a 2.600 docenti. Poi ci sono da coprire diverse centinaia di cattedre degli insegnamenti cui alla fine si aggiungeranno le nomine da parte dei presidi dei 1100 docenti e Ata per il Covid. PROTESTA In questa situazione il pianeta supplenti, che non è secondariO nella galassia della scuola italiana, diventa determinante e a Perugia spirano venti di guerra. I supplenti che hanno formato il Comitato GPS (Graduatorie provinciali supplenze) di Perugia, dopo le proteste diffuse via social e via mail, stamattina alle 10 scenderanno in strada e manifesteranno davanti all’Ufficio scolastico provinciale al parco S.

Margherita. La loro denuncia: «Graduatorie per le supplenze piene di errori provocano un’ondata di ricorsi all’Ufficio scolastico provinciale di Perugia. Insegnanti precari protestano per una gestione burocratica “censurata” anche dal Ministero».

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