Speranza al telefono: «Siete gialli»
ma parte la guerra per lo shopping

Speranza al telefono: «Siete gialli» ma parte la guerra per lo shopping
di Federico Fabrizi
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Sabato 5 Dicembre 2020, 09:15

PERUGIA La notizia è arrivata con la solita telefonata del ministro della Salute Roberto Speranza: da arancione a giallo, ha scandito alla Tesei. E rapido è arrivato l’annuncio da parte della governatrice: «Il nostro passaggio, sono sicura, avverrà da domenica - ha fatto sapere a metà pomeriggio - mi ha chiamato da poco il ministro Speranza dicendomi che l’Umbria ha tutti i parametri per tornare in zona gialla». L’ordinanza di Speranza è stata firmata ieri sera, oggi sarà nella Gazzetta ufficiale ed avrà efficacia a partire da domenica.
Nel frattempo, però, anche Donatella Tesei ha firmato la sua ordinanza, valida fino al prossimo 15 gennaio. Nel testo si prende atto del miglioramento dei dati dei contagi e vengono sospese già da questo weekend le misure restrittive riguardanti il commercio, ma solo quelle regionali, poiché viene specificato «rimarranno ovviamente in vigore i provvedimenti contenuti nel nuovo Dpcm». Quindi, per i locali commerciali di vicinato, medie e grandi superfici, nonché i centri commerciali e strutture similari, la Regione Umbria fornisce precise linee guida riguardanti numero massimo e modalità di accesso dell’utenza, gestione del personale, norme comportamentali, sanificazione, informazione all’utenza e altri aspetti.
La nuova ordinanza Tesei, inoltre, non prevede a partire dal 9 dicembre la didattica a distanza per le scuole secondarie di primo grado: anche seconda e terza media torneranno in classe. In questo ambito, però la Regione «raccomanda alle aziende che gestiscono servizi di trasporto la verifica del rigoroso rispetto del coefficiente di riempimento pari al 50 per cento della capienza massima, e alle istituzioni scolastiche ed agli enti locali, ognuno per le proprie competenze, di vigilare e porre in essere ogni utile iniziativa e misure necessarie ed idonee al fine di evitare assembramenti».
Rinnovate, inoltre, alcune misure già adottate come il divieto di svolgere attività all’aperto o al chiuso da parte di associazioni e circoli ricreativi e culturali, centri di aggregazione sociale. Sono vietati i giochi da tavolo, delle carte, biliardo, bocce effettuati nei centri e circoli sportivi pubblici e privati. E restano anche i limiti all’attività sportiva. Sospese anche tutte le attività di gare e competizioni riconosciute di interesse regionale, provinciale o locale. Sospeso nel medesimo periodo per gli under 18, lo svolgimento degli allenamenti e la preparazione atletica anche in forma individuale.
LE PROTESTE
Tuona Confcommercio: «Ci siamo già attivati a livello nazionale - dice il presidente Giorgio Mencaroni - chiediamo ora anche alla Regione che, nella sua frequente interlocuzione con il governo, faccia comprendere l’iniquità della misura che penalizza in modo irragionevole i negozi presenti nei centri commerciali, costretti alla chiusura nei giorni festivi e prefestivi fino al prossimo 15 gennaio».
E protestano per un senso inverso i sindacati: «La revoca dell’ordinanza sulle chiusure domenicali dei negozi in Umbria a due giorni dalla scadenza naturale e all’indomani di un Dpcm che conferma in tutto e per tutto le restrizioni per l’emergenza Covid, destano forte preoccupazione. Riteniamo scellerata una decisione che arriva a 48 ore dalla prossima domenica e in pieno periodo pre-natalizio - affermano in una nota le organizzazioni sindacali del commercio, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil dell’Umbria - una decisione che, oltre agli evidenti e più volte richiamati rischi sanitari, metterebbe lavoratrici e lavoratori in grande difficoltà, dovendosi evidentemente riorganizzare da un punto di vista familiare e personale, in pochissimo tempo».

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