Vaccini, la sfida dell'Umbria il 25 aprile: somministrazioni a tutti gli over 80 in un giorno

Uno dei primi vaccinati dell'Umbria
Uno dei primi vaccinati dell'Umbria
di Luca Benedetti
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Martedì 20 Aprile 2021, 08:05 - Ultimo aggiornamento: 21 Aprile, 11:22

La partita dei vaccini è sempre più delicata. L’Umbria batte ancora cassa e adesso i conti cambiano. Non più cinquemila dosi a settimana in più per due settimane, ma subito ottomila dosi. C’è da chiudere la vaccinazione degli over 80 e dare una spallata alla partita dei vulnerabili.

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Così ieri durante la riunione del Cor, il Centro operativo regionale, il commissario Massimo D’Angelo ha portato altri numeri all’attenzione di Sanità e Protezione Civile regionale. Servono ottomila dosi per tenere botta e per tentare di dare una svolta alla vaccinazione degli anziani con un “vaccine Day” in programma domenica 25. Una giornata speciale dedicata agli over 80 che hanno la prenotazione e maggio e giugno in modo da anticipare i tempi della prima dose.

Ottomila Pfizer diventano così strategici. A ieri mattina c’era stato un arrivo di 3500 dosi, ma nel tardo pomeriggio i numeri del ministero davano un ricarico di 9.200 dosi, di cui 5.710 di Moderna. Così l’Umbria ha una scorta di 25mila vaccini sui cui pianificare il piano. Saranno utili per riaprire le prenotazioni di prime dosi per i familiari conviventi, caregiver, genitori-tutori-affidatari? Il d-day per capire se l’Umbria potrà accelerare D’Angelo lo ha indicato durante il vertice del Cor alla data di domani. Le ottomila dosi sono legate alla richiesta di 50mila dosi fatta dalla presidente della Regione Donatella Tesei quando l’Umbria combatteva contro la varianti e servirebbero per colmare il gap iniziale delle assegnazioni alla Regioni che ha visto l’Umbria rimanere indietro.

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E poco serve, a sentire D’Angelo, la performance che vuole l’Umbria con il 90,6% delle dosi assegnate che sono state somministrare, finire sul podio della classifica delle Regioni più virtuose. Chiaro il concetto: servono vaccini, non classifiche da esibire. Intanto ieri, a metà pomeriggio, il dato sulle somministrazioni giornaliere dice 3.638 di cui circa duemila richiami.
Nel corso dei lavori del Cor è stato anche riferito che prosegue l’interlocuzione con le organizzazioni di categoria di imprese e lavoratori per la messa a punto della strategia di vaccinazione sui luoghi di lavoro, così come previsto dal protocollo nazionale firmato il 6 aprile dal Governo nazionale e le stesse organizzazioni datoriali e dei lavoratori.
La Regione dovrebbe costituire un gruppo di lavoro guidato dal dg alle attività produttive Luigi Rossetti, con il commissario straordinario Massimo D’Angelo e il dg della Prociv, Stefano Nodessi per incontrare le categorie imprenditoriali (Confindustria aveva dato la disponibilità di 118 aziende) per sondare la fattibilità. In testa il comparto manifatturiero (30mila adetti secondo i dati resi noti al Cor) e poi la grande distribuzione. L’idea è di creare hub per grandi numeri di vaccinazione sui posti di lavoro. Partenza prevista, secondo il piano Figliuolo(se ci saranno i vaccini) il 15 maggio. Tra le aziende possibili capofila per le vaccinazione sui luoghi di lavoro l’Alcantara, l’Ast, la Isa, le aziende folignati dell’aerospazio e Cucinelli.

 


Infine il Cor ha reso noto che si sta perfezionando un accordo con l’Esercito italiano per l’effettuazione a domicilio, con team vaccinali dello stesso Esercito, della vaccinazione di un residuo numero di ultra 80enni fragili nell’area della Valnerina, mentre sempre a cura dell’Esercito, a breve, sarà effettuata la consegna dei vaccini a disposizione dei medici di medicina generale per le somministrazioni ambulatoriali. Fatta una prima stima sono 194 gli over ottanta della Valnerina cui verrà chiesto se vorranno vaccinarsi. Di più. L’Esercito verrà utilizzato anche per trasportare le dosi dall’hub vaccinale della Asl 1 (l’ospedale di Foligno) ai distretti di competenze e anche ai coordinatori dei gruppi dei medici di famiglia per ridurre al massimo i tempi di attesa. Mentre per la Asl 1 la consegna dall’hub dei vaccini che è il deposito dell’ospedale di Perugia, continuerà a operare la cooperativa a cui è stato assegnato il servizio. I militari riforniranno i medici di famiglia.

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