La situazione è precipitata nel giro di poche ore. Appena il tempo di avvertire le colleghe che il virus stava prendendo il sopravvento che dopo poche ore si è ritrovata in rianimazione. Ricoverata al Santa Maria di Terni un'assistente sociale del Comune di Terni. Una dipendente comunale che solo pochi giorni fa aveva dovuto subire un altro colpo da parte del Covid-19. Il maledetto virus aveva ucciso la madre e ora lei si trova a lottare contro lo stesso male sul letto della rianimazione del Santa Maria.
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La notizia ha gettato nello sconforto i colleghi della Direzione welfare di Palazzo Spada.
Ma in Comune c'è malcontento, visto che c'è chi si trova in smart working da un anno e chi è in trincea dal primo giorno che è esplosa la pandemia. Negli uffici di Palazzo Spada monta la necessità di rivedere l'organizzazione del lavoro, per dare maggiori tutele ai settori più esposti, quelli che quotidianamente si trovano a contatto con il pubblico.
«Gli assistenti sociali - commenta l'assessore al welfare Cristiano Ceccotti - hanno fatto e stanno facendo un lavoro eccezionale. In Comune vengono attuate tutte le procedure del caso: dal distanziamento, alla rotazione, allo smart working, all'utilizzo di dispositivi sanitari. Purtroppo l'evoluzione della malattia è un aspetto che non è chiaro a nessuno. All'assistente sociale mando un forte abbraccio».
Non è la prima volta che il virus entra in Comune, così come ci sono già stati altri casi di dipendenti colpiti dal Covid-19. Il caso dell'assistente sociale, però, ha messo al centro dell'attenzione il tema della vaccinazione, visto che si tratta di personale che a volte si trova a stretto contatto con potenziali situazioni di contagio.