Brizi, Lega: «Università centrale, vada al Cmm»

Brizi, Lega: «Università centrale, vada al Cmm»
di Federico Brizi
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Mercoledì 8 Aprile 2020, 11:27

TERNI Lo stato attuale impone una riflessione sul modello stesso di società che dovrà fondarsi sempre di più sulla forza dei territori e l'autorevolezza degli attori. Oggi viene messo in discussione lo stesso assetto di Europa così come è, sempre più forte nel suo asse franco/tedesco che ci ha voltato palesemente le spalle, per cui è necessario apprezzare le nostre risorse potenziando e sfruttando al meglio ciò che abbiamo. Impareremo a non guardare ciò che è lontano, ma ad apprezzare quello che abbiamo vicino; a riscoprire i valori dell'umanità e della solidarietà.
Sulla base di questi presupposti dico sì a un grande comune funzionale a intercettare finanziamenti e interessi della grande industria. Un territorio il cui comune denominatore deve essere: produzioni innovative, cultura, natura, benessere. Sarà necessario ripensare ai servizi ottimizzando le economie di scala rendendoli disponibili a tutto il territorio: sicurezza, welfare, sanità. Apprezzo questa proposta, senza dimenticare che oggi chi la lancia è protagonista di quel partito Pds, Ds, Pd che non ha mai guardato oltre il proprio orto e sbeffeggiava l'idea lanciata dal sindaco Ciaurro di unificazione territoriale nonché di pianificazione dei fisiologici rapporti tra Terni e Roma.
Oggi dunque, quei rappresentanti politici arrivano in ritardo. A loro quando ci si siederà non dovrà essere permesso di occupare il capo tavola. La città conca è comunque una buona idea. Con un affinamento lessicale: la città della valle ternana. Le politiche comuni vanno declinate e devono essere in agenda fin da subito, altrimenti la città valle diventa una esercitazione teorica. Ebbene, alcuni punti di unificazione del territorio sono già in campo: il Piano urbano della mobilità sostenibile tra Terni e Narni è già un esempio di pianificazione congiunta. Ora occorre lavorare alla sua attuazione. Su altri settori manca persino la pianificazione, eredità di un passato fatto, anche in questo caso, di tante enunciazioni e di poco lavoro. Iniziamo dai servizi condivisi nella valle. Occorre dunque lavorare ad aziende pubbliche che si occupino dei servizi essenziali quantomeno sulle dimensione della valle Ternana. Solo così si possono fare politiche di sviluppo locali, solo così si possono creare aziende che siano competitive anche in contesti extraterritoriali. C'è poi il nodo università, uno dei fallimenti più scottanti per la città di Terni. Noi ternani dobbiamo ammettere che a Narni, seppure con dimensioni diverse, l'università come elemento che concorre alla rivitalizzazione della città ha funzionato. Per due motivi: la scelta di una facoltà attrattiva; la collocazione della università nel cuore della città. A Terni entrambi gli elementi sono mancati. Nonostante il grande dispendio di risorse del passato il modello universitario diffuso è fallito. Così come la scelta di corsi universitari improbabili che non ha trovato il riscontro dell'utenza. I dati sono chiari: oggi ci sono poco più di duemila iscritti tra Terni e Narni. Cifra scioccante soprattutto se paragonata: a Viterbo 67 mila abitanti contro i 110 mila di Terni e i 20 mila di Narni gli iscritti sono oltre 8 mila. Occorre ripartire dalla scelta accanto a Medicina, Ingegneria, Economia, Investigazione e Sicurezza di una facoltà umanistica. Per quanto riguarda Terni occorre una scelta coraggiosa sulla sede: l'ex Cmm è il sito ideale. Perché è vicinissimo alla stazione ferroviaria, perché vicinissimo al centro cittadino, perché ha spazi adeguati e di prestigio architettonico. Questa è un'idea. Se continuiamo a sparpagliare sedi e servizi universitari otterremo solo l'effetto di continuare a scoraggiare gli studenti. Infine una annotazione sulla modalità di lavoro per costruire la città valle: non apriamo un tavolo! Costituiamo fin da subito un organismo regolamentato che preveda l'adesione formale dei comuni che ne vogliamo far parte e che possa protagonisti naturalmente i sindaci - prendere soprattutto decisioni comuni.
Capogruppo Lega
Comune di Terni

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