Movida senza mascherina
La rabbia di chi la mette:
«Sono degli incoscienti»

Movida senza mascherina La rabbia di chi la mette: «Sono degli incoscienti»
di Alberto Favilla
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Lunedì 24 Agosto 2020, 09:38 - Ultimo aggiornamento: 10:24
Sabato 23 agosto, Terni, via Lanzi, (sono le 23 e 25), dietro a Piazza San Francesco, uno dei punti cruciali della movida ternana. Passi e resti esterefatto. Fai quasi fatica a credere ai tuoi occhi. In un momento in cui il virus, il covid 19 è tornato a fare la voce grossa i contagi sono in continua ascesa in Italia ma anche a Terni - e il Governo è tornato a prendere provvedimenti drastici - chiusura delle discoteche e l'obbligo della mascherina dalle 18 alle 6 del mattino i giovani ternani fanno finta di nulla, quasi fosse tutta una invenzione dei giornale e della televisione. A loro sembra tutto scivolare addosso, quasi non li interessasse. I ragazzi di via Lanzi ma non solo quelli, ci sono altri punti della città nell'identica situazione - molti giovanissimi, ma anche qualcuno più grande, sono accalcati davanti al bar. Scherzano, discutano, prendono da bere, ma non indossano né mascherine, né sono distanziati tra loro. Non sono pochi quelli che si fermano, a distanza, a guardare quell'atteggiamento.
«Ma come si fa, questi sono davvero degli incoscienti dice a voce alta un signore che è sceso da casa a fare due passai con il suo cane non si rendono conto, sono degli irresponsabili, anzi degli idioti. A mio avviso ci vorrebbero controlli più severi e multe salate da parte delle forze dell'ordine. Tra qualche giorno chiuderanno di nuovo tutto e torneremo ad essere rinchiusi in casa, ma poi non domandiamoci di chi è la colpa».
E pensare che il Questore di Terni Roberto Massucci ha investito molto sulle misure anticovid, ha cercato attraverso anche incontri di sensibilizzare i giovani. Nei giorni passati a Terni sono stati chiusi diversi bar, un pub, ed è stato messo in campo un progetto di responsabilizzazione collettiva ed individuale. «Ma sembra che tutto questo non basti aggiunge Fabio Clementini, anche lui a passeggio, con tanto di mascherina, insieme alla moglie A mio avviso il problema è la scuola italiana che non riesce più a mentalizzare i suoi studenti, a creare dei principi nei ragazzi che sono a dir poco disorientati. Una volta si studiava e l'educazione civica, era una materia importante nel corso degli studi, poi è stata tolta ed è stato un continuo degenerare nel costume e nei comportamenti impropri. Mi domando perché la politica non si attivi affinché torni ad essere una materia di studio. Non possiamo essere contenti di quello che vediamo. Non esiste più il rispetto di ciò che è comune, la responsabilità».
Il coro è unanime. Qualcuno ha idee molto originali. E' il caso di un ex calciatore della Ternana, oggi allenatore di calcio che preferisce comunque l'anonimato. «Io li fotograferei singolarmente, e poi se si contagiano gli farei pagare ad ognuno le spese ospedaliere. Gente giovane, è vero, ma anche quarantenni che non riescono a fare a meno dello spritz in centro. E poi ci lamentiamo di chi ci governa. Per l'intelligenza che certa gente dimostra meriteremmo un Fantozzi capo del governo».
Intanto la serata va avanti, ma di mascherine se ne vedono davvero poche.
 
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