PERUGIA - La denuncia penale presentata dal 19enne di Città di Castello vittima, venerdì 8 luglio, di un violento pestaggio alla sagra paesana del Castrato a Promano, durante la quale è stato accerchiato e aggredito con calci e pugni che gli sono costati la frattura del naso e della mandibola, contiene i nomi di dieci persone.
Perché è stato picchiato in questa maniera, fino a mandarlo all’ospedale? «Non lo so - spiega ai magistrati della Procura della Repubblica attraverso la querela depositata dal suo legale, l’avvocato Eugenio Zaganelli -. Ancora non capisco il motivo dell’aggressione e di tanta ferocia contro di me, anche perché non ho infastidito né provocato nessuno». Tutto inizia, intorno alle 23.30, quando la persona offesa raggiunge la sagra del paese e viene centrato con una testata da un giovane straniero che pochi istanti più tardi, questa volta nella pista da ballo, gli sferra un pugno in faccia. Un colpo «forte», seguito dalle parole di un altro ragazzo: «Ti ammazzo, ti trito, ti meno, da qui non esci vivo…».
Intervengono i buttafuori per interrompere il parapiglia, il giovane vorrebbe andarsene a casa - sempre secondo la ricostruzione di parte contenuta nella denuncia - ma ecco che si avvicina un suo ex compagno di classe sussurrandogli che l’aggressore si è pentito e vorrebbe «chiedergli scusa per quanto accaduto poco prima».