Landini (Cgil) a Terni per la festa dei lavoratori: «Ast eccellenza da cui ripartire»

Landini (Cgil) a Terni per la festa dei lavoratori: «Ast eccellenza da cui ripartire»
di Vanna Ugolini
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Sabato 1 Maggio 2021, 19:08 - Ultimo aggiornamento: 19:17

Il Primo maggio, a Terni, comincia già il 30 aprile, quando i tre segretari provinciali, Claudio Cipolla, Cgil, Riccardo Marcelli, Cisl e Gino Venturi, Uil, rilanciano durante una diretta sui social, il loro manifesto per la Terni del 2030 che parla di rilancio, sostenibilità, sanità. Una piattaforma di idee che in regione ben pochi hanno - non tanto accolto- quanto nemmeno ascoltato. E lo sottolinea bene Marcelli quando ricorda che la presidente della Regione, Donatella Tesei è venuta a Terni una sola volta, il 16 gennaio del 2020 per un confronto vero e proprio con il territorio, poi le promesse di ragionare insieme con le parti sociali non sono più state mantenute. «E la pandemia non può essere una giustificazione». Il Primo maggio quest'anno mette Terni al centro del mondo del lavoro perchè Ast è stata scelta come uno dei tre luoghi simbolo da cui i segretari di categoria si collegheranno per parlare di lavoro e, soprattutto, di progetti. E' così che l'acciaieria riesce a essere ancora un simbolo e, per di più, un simbolo di transizione: nata alla fine dell'800 riesce, oggi, ad avere un ruolo nell'economia del paese e, se si sapranno giocare bene le carte, anche nel futuro dato che l'acciaio entra di diritto tra i protagonisti dell'economia green. E' forse anche per questo che oggi il segretario della Cgil Maurizio Landini, a nome dei sindacati confederali, ha deciso di essere proprio a Terni e di lanciare il suo messaggio sui social proprio da viale Brin. «Abbiamo scelto tre luoghi simbolo di questa centralità del lavoro e tra questi c'è l'acciaieria Ast di Terni - ha detto Maurizio Landini- un'eccellenza e un luogo strategico per la ripartenza del nostro Paese che dobbiamo difendere. Per questo pensiamo che il governo debba aprire al più presto un'interlocuzione con ThyssenKrupp per garantire certezze sul futuro del sito siderurgico e dei suoi lavoratori». Per Landini «è venuto il momento di costruire un lavoro di qualità, che dia dignità alle persone. Ed è venuto il momento di rimettere al centro la riflessione su cosa si produce, perché lo si produce, con quale sostenibilità ambientale e soprattutto con quale redistribuzione della ricchezza prodotta». E qui torna in ballo Ast, che da sempre ha prodotto ricchezza per tutta la regione e per tutto il paese. E, anche oggi, non si può dire che sia una azienda in crisi anche se è stata colpita dalla pandemia e sta attraversando il delicato passaggio della vendita. «Ast è strategica per la siderurgia e per il paese e bene ha fatto il ministro Giorgetti a sottolineare la strategicità dell'acciaio», ha detto Roberto Benaglia, segretario Fim Cisl.
«A noi non interessa chi sia il compratore, ci interessa il piano industriale, il piano occupazionale. Ast è una azienda che ha ancora molto da dire al paese». E dell'interessamento di Marcegaglia cosa pensa? Ha detto meglio se Ast resta italiana.
«L'idea di un polo dell'acciaio italiano è da auspicare ma ci vuole il progetto migliore, bisogna avere una visione e superare i derby fra campanili. Per il resto credo che certamente in Italia abbiamo la capacità imprenditoriale e organizzativa per mantenere Ast a livelli competitivi in Europa».
Per il resto, come detto, l'acciaio può entrare di diritto fra i prodotti dell'era della sostenibilità «Ha tutti i requisiti per avere un passaporto green. E il sindacato vuole essere protagonista di questa partita». Una partita che si gioca, comunque, a livello mondiale. «Bisogna evitare di stare sotto scacco dei paesi asiatici che danno molto meno garanzie nel ciclo produttivo».
Il Primo maggio a Terni è già futuro. «Il Pnrr non deve guardare a quanti soldi può spendere, deve guardare a come cambiare sistema di produzione».

E Terni deve riuscire a navigare in mezzo al cambiamento.

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