L'Emporio Bimbi compie cinque anni di solidarietà per i bambini in difficoltà e le loro famiglie, tra assistenza, progetti e servizi

L'Emporio Bimbi compie cinque anni di solidarietà per i bambini in difficoltà e le loro famiglie, tra assistenza, progetti e servizi
di Beatrice Martelli
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Giovedì 24 Febbraio 2022, 22:36

TERNI        L’Emporio Bimbi ha compiuto cinque anni: cinque anni di solidarietà e vicinanza non solo ai bambini in difficoltà, ma anche alle loro madri, alle loro famiglie. Il centro, che fa parte della società San Vincenzo de' Paoli di Terni, accoglie bambini fino a 12 anni, provvedendo aiuto scolastico, laboratori didattici, sport e danza, ma anche la distribuzione di beni essenziali e servizi, «per evitare che qualcuno possa soffrire la  mancanza di questi o delle possibilità di opportunità necessarie per una esistenza dignitosa». A dimostrare l’impatto di questo costante moto di solidarietà sono i numeri: «Nel V° anniversario è stato accolto il 740esimo bambino, e la 524esima famiglia assistita» dichiarano dalla Diocesi. Nel 2021 sono stati assistiti 333 bambini, per un totale di 196 famiglie di 34 diverse nazionalità. «Tra vestiario, attrezzature, libri, giocattoli, il totale stimato è di 27.539 euro» racconta Antonella Catanzani, la coordinatrice, «E abbiamo distribuito, nell’anno appena trascorso, 1176 pacchi spesa con alimentari, prodotti di igiene personale e materiale scolastico per un costo totale di  27.770 euro». Ma non è tutto: l’assistenza è volta anche ad agire sull’ambiente di provenienza dei bambini, e su questo vertono anche le collaborazioni con altre associazioni: c’è la Caritas di San Gabriele, col progetto Unire, e quella con l’associazione San Vincenzo, che offre alle mamme in difficoltà nuove opportunità di apprendimento per avere maggiore possibilità di accesso al mondo del lavoro. «L’ambito di azione dell’Emporio Bimbi è essenzialmente il territorio della Diocesi di Terni, Narni, Amelia nelle sue zone più depresse, dove emergono differenze sociali e culturali che facilitano atti di discriminazione ed emarginazione nei confronti dei bambini più vulnerabili. Zone in cui vivono famiglie che non hanno livelli culturali, strumenti informatici e disponibilità economiche tali da sostenere il percorso scolastico dei figli favorendo il relativo abbandono, soprattutto nell'attuale periodo della pandemia». Tutto ciò è possibile anche grazie a chi contribuisce: dall’Emporio ricordano la Fondazione Carit, la Banca Centro-Credito Cooperativo Toscana e Umbria, Cosp Tecno Service, Parrocchia e scuola materna di Stroncone, Confcommercio e Associazione Clown Vip, la Facoltà di Economia dell’Università di Perugia, Opes Umbria, Coldiretti, Circoli del Pd, Coop, Conad Arca; ma non occorre essere delle grandi istituzioni per far la propria parte: per i suoi progetti, infatti, l’istituzione «cerca nuovi volontari disposti a sperimentare la bellezza di donarsi agli altri dando un senso più completo ed edificante alla propria vita».

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