Sospeso il professore orvietano no vax
che protesta davanti alla sua scuola

Sospeso il professore orvietano no vax che protesta davanti alla sua scuola
di Monica Riccio
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Mercoledì 29 Settembre 2021, 08:39 - Ultimo aggiornamento: 08:40

ORVIETO Potrà varcare di nuovo il cancello della secondaria di primo grado Luca Signorelli di Orvieto, e tornare in aula dai propri alunni, finché il suo green-pass non tornerà verde davvero, ovvero valido e validato dalla procedura che tutti i dirigenti scolastici d'Italia devono controllare di prima mattina per decidere chi, tra docenti e personale scolastico di vario tipo, a scuola entra e chi no. Il professor Gianfranco Pigozzi, cinquantenne docente di Arte, che venerdì aveva affisso sulla propria auto un cartello in cui spiegava le proprie motivazioni e la sua protesta contro lo strumento del green-pass, da ieri è ufficialmente sospeso dalle lezioni. E lo resterà fintanto che non deciderà di munirsi nuovamente di green-pass valido, vaccinandosi o eseguendo un tampone, come ha fatto fino a venerdì quando ha deciso di alzare la voce e lottare a viso aperto per difendere i propri diritti. A nulla sono valsi gli incontri con la dirigente dell'Istituto Comprensivo Orvieto-Baschi, Antonella Meatta, che ha cercato di convincere il professore a tornare sui propri passi, invitandolo a far tornare valido il proprio green-pass. Pigozzi è stato inamovibile; ora è a casa, raggiunto dal decreto di sospensione, senza stipendio, e la scuola dovrà procedere alla ricerca di una supplenza per garantire la continuità didattica ai suoi studenti. «Non sono riuscita a convincerlo spiega la dirigente il professor Pigozzi ha fatto una scelta e io ho dovuto procedere come da regolamento, al quinto giorno di assenza ingiustificata ho dovuto firmare il decreto di sospensione. Ora dovremo cercare un o una docente che lo possa sostituire al quale non potremo neanche dire per quanto tempo dovrà farlo poiché tutto dipende dal professor Pigozzi e da se e quando deciderà di tornare sui propri passi.» Al momento per la Orvieto-Baschi è l'unico caso di sospensione: «Abbiamo vari docenti non vaccinati ma tutti procedono regolarmente all'effettuazione del tampone e il loro green-pass è di conseguenza sempre valido.» Pigozzi nella sua protesta di venerdì se la prende con il green-pass, non con la vaccinazione - in una lettera aperta precedente aveva spiegato di non essere vaccinato Covid ma di aver vaccinato i figli per tutti i vaccini obbligatori bollando il green-pass come «vergognoso e criminale perché provocatoriamente disonesto nei confronti dei cittadini, violentemente lesivo dei diritti costituzionali, completamente inutile per la prevenzione del contagio» e aveva aggiunto di accettare di farsi sospendere, ammettendo che «con profondo dispiacere» non avrebbe, a causa di questa sua scelta, insegnato più Arte ai suoi alunni. Una decisione, la sua, determinata e consapevole per la quale chiede «di essere rispettato» ma che di fatto priva la scuola di un insegnante capace e valido, momentaneamente fuori dalle aule a causa di un rosso al posto del verde.
 

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