Covid, record di non vaccinati tra i quarantenni

Covid, record di non vaccinati tra i quarantenni
di Fabio Nucci
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Giovedì 2 Settembre 2021, 08:09

PERUGIA Attualmente positivi e ricoveri ordinari in discesa, curva epidemica fluttuante e comunque frenata nella sua discesa. Dopo i 74 casi scoperti lunedì, il monitoraggio di martedì ha restituito 134 nuovi contagi che tengono i casi settimanali sempre sopra 700, con una media mobile di poco più di 100 infezioni diagnosticate al giorno. Il mese di agosto si è chiuso con 3.391 casi, appena sotto il bilancio di aprile scorso. La campagna vaccinale segna intanto una nuova accelerazione, specie sul versante richiami con quasi 5mila assistiti che in un giorno e mezzo hanno completato il ciclo. Si assottiglia, inoltre, il divario col dato nazionale della profilassi tra i giovanissimi.
Aspettando il report del Nucleo epidemiologico, previsto per oggi, l’elaborazione dei numeri del bollettino regionale quotidiano conferma la viscosità con l’attuale curva epidemica si muove. Bloccata verso l’alto dalle vaccinazioni, verso il basso dalla persistenza della variante Delta e dal fatto che 146mila umbri non ha ancora ricevuto neanche una dose di vaccino, pari al 18,5% della popolazione vaccinabile. In percentuale, la quota maggiore di non vaccinati, circa 27mila soggetti, compare tra i quarantenni; la più bassa (stando ai dati del portale ministeriale) tra gli over 80, fascia nella quale si contano 7.563 soggetti non vaccinati, pari al 5,2% del totale. Tenendo conto, invece, della popolazione totale di ogni singola fascia d’età, i “no vax” pesano di più ovviamente tra gli under 19 tra i quali il 41,1% risulta “scoperto”, subito dopo la fascia 30-39 con un soggetto su quattro (23mila circa) che non si è vaccinato neanche con una dose. Tra i giovanissimi, intanto, l’immunizzazione è arrivata al 20%, col gap rispetto al dato nazionale (34,1%) che si sta riducendo. In un giorno e mezzo sono state effettuate quasi 6.800 somministrazioni, il 73% delle quali richiami o dosi uniche. La copertura rispetto alla popolazione vaccinabile oggi dovrebbe quindi superare il 71,2% pari a circa 563mila persone. I richiami hanno riguardato soprattutto le due fasce d’età più basse, con 1.180 dosi somministrate in mezza giornata tra i ventenni, 350 tra i teenagers.
LA CURVA
Intanto il virus continua a circolare e il bollettino quotidiano è tornato a tre cifre, con 134 nuovi contagi certificati tra martedì e mercoledì mattina.

Una crescita non legata al numero dei tamponi, visto che martedì ne sono stati fatti in quantità inferiore rispetto al giorno precedente: 6.756 contro 7.133. Raddoppiato il tasso di positività globale, quello relativo ai tamponi molecolari è passato dal 2,87 al 6%, ma conforta il fatto che la media mobile (sui sette giorni) resti stabile intorno al 5,6%. Per il sesto giorno consecutivo si registra un calo tra gli attualmente positivi: il totale è 1.635, grazie ai 183 guariti segnalati nell’ultima giornata. Un trend, quello dei casi attivi, che sta iniziando a interessare anche i numeri nazionali. Il flash grafico quotidiano della Fondazione Gimbe, escluse Sicilia e Sardegna, indica l’Umbria tra le regioni che stazionano nel quadrante più “grave”. Zona contraddistinta sia da un incremento settimanale dei casi superiore all’1% e da un’incidenza di casi registrati nelle ultime due settimane, superiore a 150 per 100mila abitanti. Anche il dato settimanale resta più elevato rispetto a quello nazionale: 82,1 contro 74,4. Dei 710 contagi rilevati negli ultimi 7 giorni, 54 (7,6%) sono di assistiti non residenti (“fuori regione”), 132 riguardano Perugia, 44 Foligno, 40 Città di Castello, 27 Todi. Quest’ultimo comune, (ieri altri due casi censiti), tra quelli con oltre 15mila abitanti, presenta l’incidenza cumulativa più alta (165,7). Sopra 200 restano città con meno di 6mila residenti, da Gualdo Cattaneo (275) a Polino (900). Si sta ridimensionando, invece, il cluster familiare di Montegabbione dove i casi settimanali sono scesi a 9 e tra martedì e mercoledì mattina non ci sono stati incrementi. Contagi in lieve ripresa anche a Giano dell’Umbria, Stroncone, Ferentillo e Trevi. A livello provinciale, con 76 casi per 100mila abitanti, Perugia è tornata prevalente rispetto a Terni (71). La diffusione del virus si è intanto fatta più capillare con solo 27 comuni che negli ultimi sette giorni non hanno segnalato nuovi casi.

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