Arrivati gli anticorpi monoclonali, ecco dove saranno somministrati

Arrivati gli anticorpi monoclonali, ecco dove saranno somministrati
di Luca Benedetti
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Domenica 21 Marzo 2021, 16:45 - Ultimo aggiornamento: 18:10

PERUGIA - Monoclonali, ciak si parte. In Umbria sono arrivate 56 dosi già in settimana ( monoclonali semplici). Ne arriveranno altri 196 pezzi la prossima settimana di (anticorpi monoclonali combinati). Ecco la contabilità degli anticorpi monoclonali per la cura del Covid-19 per l’Umbria. Anticorpi che saranno somministrati a persone con diagnosi di Covid-19 in fase iniziale di malattia che non necessitano di ricovero in ospedale, quindi asintomatici o pauci sintomatici.
«I centri sono già allearti e pronti a partire-spiega l’assessore regionale alla Salute, Luca Coletto- il commissario straordinario Massimo D’Angelo sta organizzando la partenza per la prossima settimana».
I CENTRI
Sono quattro gli ospedali dove verranno somministrate (tramite flebo) ai positivi non ospedalizzati: Perugia, Terni, Città di Castello e Spoleto. In particolare per Terni e Spoleto i centri prescrittori sono i reparti di medicina Covid, a Perugia e Città di Castello, invece, i reparti di malattie infettive.
Spiega Coletto: «Il protocollo è già scritto, sia sa come vengono scelti i pazienti e i quattro centri sono a disposizione della sperimentazione per tutta l’Umbria, naturalmente, non soltanto per i malati non ospedalizzati dei luoghi scelti. Da tempo- aggiunge Coletto- lavoriamo affinché in Italia si cominci la sperimentazione degli anticorpi monoclonali. Ringraziamo quindi il generale Figliuolo per la lungimiranza dell’acquisto di 150.000 dosi. Non potevamo più attendere: questa cura è una grande risorsa per riprenderci la libertà. Dopo il via libera di Aifa il Ministero sta assegnando le dosi a oggi disponibili e questo ulteriore strumento contro il Covid ci aiuterà a evitare le ospedalizzazioni attraverso nuovi protocolli senza intasare corsie o peggio arrivare alla saturazione delle terapie intensive. L’Italia è tra i primi paesi in Europa a procedere nella sperimentazione. Le nostre regioni, in prima linea contro la pandemia, avranno finalmente un’arma in più per combattere questo maledetto virus. Non sapete quante volte ho scritto al ministro della Salute, Roberto Speranza per dire che noi eravamo pronti a far partire questo tipo di sperimentazione. Finalmente, adesso, abbiamo gli elementi per farlo».
MEDICI DI FAMIGLIA E VACCINI
Il passo avanti sulle monoclonali viene ritenuto decisivo. Un passo avanti importante è anche l’intesa (la firma ci sarà lunedì) tra Regione e medici di medicina generale per l’utilizzo dei medici di famiglia per la vaccinazione nella fascia di età 70-79 anni, con i fragili in testa.
«Noi della Fimmg-spiega Leandro Pesca, segretario per la Provincia di Perugia di quel sindacato- ci siamo. Si firma fisicamente lunedì. L’accordo poteva essere migliore, ma è un buon accordo. Sicuramente migliorabile in futuro visto il nostro impegno che ci sarà anche più avanti».
Per i 750 medici di medicina generale ci sarà la possibilità di lavorare con i vaccini Moderna, AstraZeneca e Johnson&Johnson. Moderna verrà utilizzato, come per gli over 80 immunizzati a casa per chi non può uscire. Gli altri pazienti verranno in parte inviati ai centri vaccinali e in parte vaccinati negli ambulatori, nelle sedi degli Aft e nei centri che alcuni Comuni sono pronti a mettere a disposizione. Le prenotazioni scatteranno quando i medici di famiglia avranno inviato i nominativi dei pazienti da seguire alla Regione e finiranno nel date base. Dalla consegna dei vaccini i medici avranno dieci giorni di tempo per eseguire la somministrazione. I medici di famiglia valuteranno chi non potrà essere vaccinato con Astrazeneca e sarà avviato ai centro vaccinali dove viene utilizzato il vaccino Pfizer.

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