Andrea Tomassini, la musica mi rende "unico"

Andrea Tomassini con Ezio Greggio
Andrea Tomassini con Ezio Greggio
di Fabio Nucci
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Mercoledì 21 Settembre 2022, 16:21

PERUGIA - La sua storia è diventata un insegnamento, la sua tenacia un esempio di vita, la sua passione un segnale di speranza. Un’altra traccia Andrea Tomassini, musicista perugino diciannovenne vittima di un’ischemia prenatale, l’ha incisa domenica 11 settembre partecipando ad Assisi alla Festa delle mamme e dei bambini prematuri. Nella sala della Conciliazione ha conosciuto Ezio Greggio che durante l’evento ha letto il discorso che Andrea ha scritto per l’occasione. L’amore per la musica e ora, dopo il 110 e lode con cui si è diplomato al Liceo Pieralli, gli imminenti impegni universitari non hanno certo affievolito il suo interesse verso il prossimo.

Ad Assisi le sue parole sono diventate un messaggio sull’accettazione, nel quale diversità e normalità sono concetti sfumati. “L’accettazione da parte degli altri svolge un ruolo fondamentale soprattutto nei bambini – ha scritto Andrea - ma è anche un aspetto che in caso di disabilità può venire a mancare, e così il bambino spesso si sente diverso”. Termine, quest'ultimo, sul quale ha invitato a riflettere. “Una parola che non va letta sempre con un’accezione negativa. Tutti siamo diversi, tutti affrontiamo, oltre che diverse difficoltà, difficoltà diverse. Dobbiamo entrare nell’ottica che “diverso” significa “unico”, “eccezionale”.

Dobbiamo casomai essere diversi nei confronti della disabilità e divertirci con la vita, perché l’importante non è non essere diversi dagli altri, ma non essere diversi da sé. Anche se diversi per gli altri, dobbiamo sentirci unici per noi stessi”.

Parole che con la sua testimonianza di vita tramite la musica, come racconta il padre Mirco, sono state molto apprezzate dai presenti. Il pianoforte lo accompagna da quando aveva 4 anni e ora i suoi momenti più importanti e i brani che ha composto (Non mollare e Il tempo di un secondo) animano il suo canale Youtube seguito da oltre 360 persone con migliaia di visualizzazioni. A ottobre riprenderà le lezioni di musica col maestro Manuel Magrini, pensando al Conservatorio o magari alla scuola di Mogol. «Ad Andrea servirebbe una scuola di musica moderna – spiega il padre - la sua passione è la musica pop, per questo abbiamo pensato al Cet. In questo momento è concentrato sull’università (sarà aiutato dalle Misericordia di Perugia e Olmo, ndr), ma non molliamo: chiediamo un’apertura da parte del Conservatorio e delle scuole di musica. Andry se lo merita, non è colpa sua se una mano ce l’ha immobilizzata, sarebbe auspicabile una giusta flessibilità con una personalizzazione dello studio per dargli la possibilità di avere le stesse opportunità».

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