Ultimo volo per Berlino per assistere al parto della figlia

La famiglia a Berlino
La famiglia a Berlino
di Valeria BLANCO
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Domenica 22 Marzo 2020, 12:53 - Ultimo aggiornamento: 12:55
Lo smarrimento di fronte al volo programmato da tempo e annullato a causa dell'emergenza coronavirus, poi la decisione: una valigia fatta in fretta e furia, l'ultimo aereo Brindisi-Berlino preso per un soffio prima del blocco e ora chiusa in casa a Berlino, senza sapere quando potrà tornare in Italia.

Ma Anna Grazia Stefanelli, di Parabita, che a 50 anni sta per diventare nonna, è esattamente dove voleva essere: con la figlia Monica De Matteis, che vive e lavora a Berlino e che potrebbe dare alla luce Diego Leòn, il primo figlio, da un momento all'altro.
Per una coincidenza fortuita, la famiglia è quasi al completo a Berlino: Sara, l'altra figlia, era anche lei dalla sorella quando il volo per rientrare in Italia è stato annullato. E allora, per forza di cose, anche lei ha deciso di rimanere.

Il lieto evento rende un po' più leggera l'atmosfera in una Germania che sta progressivamente adottando le stesse restrizioni in vigore in Italia.
«Qui bar e ristoranti sono chiusi racconta Anna Grazia ma non ci sono limitazioni alla circolazione. C'è stato invece l'assalto ai supermercati e si fa fatica a comprare beni di prima necessità».

Ma tutti i problemi scompaiono di fronte alla gioia grande che sta per arrivare: «Quando qualche giorno fa abbiamo fatto l'ultimo tracciato - prosegue la futura nonna ci hanno detto che non faranno più entrare nessuno in clinica. Non saremo lì quando il bimbo nascerà e forse nemmeno Marius, il compagno di mia figlia, potrà assistere al parto. Monica se la dovrà vedere da sola, ma siamo felici di essere riuscite a partire: stare lontane, tra l'emergenza sanitaria in corso e l'ansia del primo parto, sarebbe stato traumatico per tutti».

Tra tutti, Monica - che per la gravidanza ha preso 13 chili - è la più tranquilla: «Non ho paura, non vedo l'ora di vedere Diego Leòn».
Il bimbo nascerà nella clinica universitaria Charite Mitte di Berlino. «Mi dispiace un po' prosegue Monica che dopo tutte queste avventure mia madre, mia sorella e forse neppure il mio compagno potranno vedere il bambino subito dopo il parto. Mi toccherà rimanere un paio di giorni sola in ospedale, ma avrò con me il piccolino e farò tante videochiamate in attesa di tornare a casa».
Insomma, per l'arrivo del piccolo è tutto pronto, compreso il corredino che, come vuole tradizione (e sebbene in Germania fornisca tutto l'ospedale), è stato preparato da tempo da nonna e bisnonna: un modo per stringere il piccolo Diego Leòn Leschner al cuore, anche se a distanza.

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