Gallipoli come in un film di Tornatore: la Pasqua è silenzio e poesia

Gallipoli come in un film di Tornatore: la Pasqua è silenzio e poesia
di Rita DE BERNART
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Sabato 11 Aprile 2020, 14:30

“Caddripuli se ritira moscia moscia, ndane lassati senza l’Urnia noscia”. Un Venerdì Santo che nessuno avrebbe immaginato in una Gallipoli smarrita e desolata. Desolata come Maria che peregrinando tutta la notte per le strade della città in cerca di suo Figlio piange, prega e spera. E smarriti in questi giorni si sentono i gallipolini privati dei riti della Settimana Santa tanto cari ad una comunità che da secoli vive il tempo di Quaresima con grande intensità e devozione. Di questa mancanza, di questo senso di smarrimento raccontano i versi del poeta gallipolino Luigi Grassetti in un breve video amatoriale  realizzato da un giovane del posto, Simone Nazaro, e pubblicato proprio ieri nel giorno del Venerdì Santo.
 



Sulle riprese, girate tra le strade deserte del centro storico, che si soffermano sui luoghi di culto, il Seno della Purità, la chiesa del Crocifisso  da cui ha avvio la Processione dei Misteri e a cui si alternato foto di repertorio, risuona la voce dell’autore che decanta questo componimento scritto d’istinto e che traduce in parole i pensieri della popolazione. Nei versi dialettali  i momenti più attesi e toccanti dei riti e della processione, e la tristezza in contrasto con le  immagini del sole che splende in questi giorni e si riflette sul mare in uno scintillio di luce. “Non c’è Cristo e già si è fatto orario; non c’è il trombettista, non c’è il tamburrista, non c’è il caricatore, non ci sono i suonatori. Non vedo Confratelli fuori dalla chiesa, ma com’è nessuno sta aspettando per Gallipoli questa è la Resa”. Tutto è nato da un messaggio vocale, dal racconto in versi di questa amara giornata venerdì fatto dall’amico, dal quale Simone ha avuto l’idea di montare questo breve omaggio.

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