Mattone su mattone si (ri)costruisce piazza Sant'Oronzo: arriva il gioco educativo "Lecce is mine"

Mattone su mattone si (ri)costruisce piazza Sant'Oronzo: arriva il gioco educativo "Lecce is mine"
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Venerdì 15 Maggio 2020, 18:59 - Ultimo aggiornamento: 20 Maggio, 17:07
Giocare per superare l'isolamento ma imparando ad amare - e ricostruire -  Lecce. E' l'iniziativa del network Bricks 4 Kidz® – associazione specializzata nell’insegnamento delle materie scientifiche con i Lego® - , a cui aderisce la sede di Lecce, che ha inventato un gioco educativo, divertente e amatissimo. Si chiama "Lecce is MINE", un’iniziativa gratuita che permetterà a bambini e ragazzi di incontrarsi virtualmente a Lecce grazie a Minecraft®, uno dei videogiochi più amati al mondo.

L’appuntamento, rigorosamente virtuale, è sotto la statua di Sant’Oronzo. Unico requisito avere una licenza Minecraft per tablet o per Windows 10. Dopo avere inviato il proprio Nickname alla Pagina Facebook B4KLecce, bambini e ragazzi potranno accedere in sicurezza al server Bricks 4 Kidz®, ed entrare nella Lecce virtuale, per costruirne uno dei luoghi più rappresentativi. Le informazioni per l’accesso al server sono disponibili sulla Pagina Facebook B4KLecce. Il progetto prevede la realizzazione di piazza Sant’Oronzo. Mattone su mattone, i partecipanti saranno supportati dai tutor Bricks 4 Kidz® - giovani laureati in materie scientifiche che realizzeranno una serie di istruzioni per guidare i ragazzi e coordineranno lo sviluppo del progetto.

«Lavoriamo tanto con le famiglie - spiega Stefania Siepi, direttrice di Bricks 4 Kidz® Lecce - e ci siamo chiesti quale potesse essere il nostro contributo a superare questi giorni così particolari. Abbiamo pensato ad un’iniziativa all’insegna della didattica innovativa, che parlasse lo stesso linguaggio dei ragazzi. Sono oltre 55 milioni gli user di Minecraft® in tutto il mondo e per questo abbiamo pensato che potesse essere lo strumento ideale per coinvolgerli. Il nostro obiettivo è che, grazie a “Lecce is Mine”, i bambini siano meno isolati, diventino protagonisti e si sentano parte integrante di una città che continua ad andare avanti, nonostante le difficoltà».
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