«Pronto, mi racconti una fiaba?»: le favole al telefono di Marzia e Aurelia

«Pronto, mi racconti una fiaba?»: le favole al telefono di Marzia e Aurelia
di Ilaria MARINACI
2 Minuti di Lettura
Domenica 22 Marzo 2020, 15:55
Le favole al telefono tornano prepotenti ai tempi del coronavirus. Costrette a stare a casa senza poter uscire a causa delle misure adottate per contenere la diffusione del contagio, le famiglie cercano e trovano anche modi innovativi di condividere momenti insieme. Riscoprendo, in molti casi, abitudini senza tempo come quella della narrazione delle favole. Per tutti i bambini di ogni generazione è sempre stato questo il portone d’ingresso nel magico mondo della fantasia.

Partendo da qui, due attrici leccesi, Aurelia Cipollini e Marzia Quartini, stanno realizzando il progetto “Fiabe al telefono”: ogni martedì e ogni giovedì, dalle 17 alle 19, si può chiamare al numero 349.1884928 e loro risponderanno raccontando ogni volta una fiaba diversa. E non importa se, all’altro capo del telefono, ci sia una voce di bimbo o di adulto. Si sa, infatti, che le favole sono sempre, ad ogni età, conforto per l’anima ed ecco, quindi, che le due promotrici specificano di rivolgersi a chi ha da 0 a 99 anni.

«Vorremo saltare da una città all’altra – spiegano sulla pagina Fb dell’associazione L’Arcolaio – e spalancare le finestre con le nostre storie: storie dalla Sicilia, dalla Toscana, dalla Svezia, dal Giappone...sono storie che non fanno male, sono le storie che ci uniscono e che ci fanno sentire un po’ più vicini e un po’ meno soli». Storie che non conoscono latitudini, che arrivano dall’Africa, dal Giappone, dall’Islanda, mentre al grande maestro italiano del genere, Gianni Rodari, che scrisse proprio un libro intitolato “Favole al telefono”, è stato affidato il debutto dell’iniziativa con la prima favola “Il paese senza punta” tratta proprio da quella raccolta. Non esistono confini o preclusioni di sorta, quindi, ma solo il piacere di ascoltare una fiaba raccontata da chi leggendola la sappia interpretare e interpretandola riesca ancora di più a emozionare.

«Io e Aurelia – spiega Marzia – stavamo già lavorando da circa un anno sul recupero del racconto delle fiabe popolari di tutto il mondo. Poi, è sopraggiunta questa emergenza e abbiamo pensato di leggerle al telefono gratuitamente a chi volesse ascoltare. Per ogni appuntamento selezioniamo una favola nuova ma breve che ci permetta di stare al telefono dai 3 ai 6 minuti».

Partito il 10 marzo, il progetto sta piacendo molto e sono in tanti a chiamare, anche dal resto d’Italia. «Siccome c’è anche chi trova occupato – aggiunge Marzia – e non riesce a contattarci, abbiamo creato un gruppo Whatsapp dove mandiamo le registrazioni. Ma questa attesa, questo rischio che la linea sia occupata, fa un po’ parte della performance».

A chiamare sono soprattutto mamme e papà e poi ci sono i bambini che, in qualche caso, chiedono anche di raccontare una fiaba ai loro nonni, da cui sono lontani. I nonni da sempre primi depositari di questa specialissima arte. «La risposta che stiamo ottenendo – conclude Marzia – ci sta emozionando. Raccontiamo fiabe poco conosciute anche per riuscire ad aprire una finestra sul resto del mondo. C’è bisogno di coltivare la bellezza e la curiosità».  
© RIPRODUZIONE RISERVATA