Cuore di bomber e di papà: palleggi in casa, con la neonata stretta al petto

Cuore di bomber e di papà: palleggi in casa, con la neonata stretta al petto
di Giuseppe ANDRIANI
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Martedì 17 Marzo 2020, 16:42 - Ultimo aggiornamento: 16:44
BRINDISI - È iniziata ieri un’altra settimana particolare per tutti. Strana per gli sportivi, atipica, inedita. Il calcio, quello vero, quello degli stadi pieni, delle partite, dell’ansia da risultato, delle esultanze e della sofferenza in panchina, sembra lontano anni luce. È rimasto qualche ricordo, che i calciatori affidano alle storie di Instagram, ai post di Facebook, alle “challenge” che tanto vanno di moda in questo periodo e niente più.

La domenica del Brindisi calcio era stata all’insegna della beneficenza, con la donazione di un gruppo di dieci tra calciatori ed ex: il premio del Fantacalcio di gruppo destinato al reparto di terapia intensiva dell’ospedale Perrino di Brindisi. Ieri qualcuno ha continuato a lavorare da solo. E se Antonio Boccadamo, come si vede dal proprio profilo Instagram, ne approfitta per rilassarsi (ma conoscendolo non avrà mancato in qualche allenamento individuale), Cristiano Ancora si esercita a palleggiare in casa prima con un’arancia poi col pallone. In sottofondo la telecronaca di una rete in questa stagione e il passeggino della figlia, nata da pochissime settimane, come rete provvisoria. E la pupa stretta al petto durante gli esercizi. Salvatore D’Ancora scrive di nostalgia per il calcio giocato: difficile tenere lontano dal campo un gladiatore come lui.

Giorgio Pizzolato, che oggi compirà gli anni, sfoggia qualche foto in presa alta, mentre qualcuno sui social ironizza: #iononesco. Ma per il portiere del Brindisi, l’uscita fuori dai pali è una caratteristica primaria: e allora che fare? Passerà un compleanno diverso, strano, magari con gli auguri su Skype dei compagni: persino lo spogliatoio, ai tempi del Coronavirus, è diventato un luogo virtuale. Mister Ciullo da casa lancia l’appello a non uscire e continua a sentire i propri ragazzi: le raccomandazioni sono quelle di sempre.

Mentre c’è chi resta, ovviamente, attento anche all’alimentazione. Dino Marino, capitano dei biancazzurri, fa il cronoprogramma della propria giornata: sveglia alle 8, alle 9.20 è al proprio campo (ha una scuola calcio, con il padre Raimondo, già calciatore in A di Lecce e Napoli) e si allena per un’ora e mezzo, poi il pomeriggio addominali e core stability, rigorosamente a casa. Ieri mattina, a distanza, una gara di precisione con Daniele Marino (fratello, calciatore del Francavilla) e Alessandro Capone. Il capitano del Brindisi assicura: ha vinto lui, 10 a 3, giocando da solo contro entrambi. È la classe del regista, sembra voler dire. Non si rilassa mai, simbolo di questo Brindisi, se non per qualche minuto con un giochino tra amici: il resto verrà dopo la salvezza e dopo il Coronavirus.

 
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