Gualdo Tadino, alla scoperta delle ceramiche a lustro: un mestiere che sta scomparendo

Gualdo Tadino, alla scoperta delle ceramiche a lustro: un mestiere che sta scomparendo
Gualdo Tadino, alla scoperta delle ceramiche a lustro: un mestiere che sta scomparendo
di Silvia Natella
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Martedì 31 Luglio 2018, 21:03

L’arte della ceramica rischia di scomparire come tutti gli antichi mestieri che caratterizzavano la vita quotidiana dei borghi e delle piccole città. A Gualdo Tadino, in Umbria, ci sono ancora piccole botteghe detentrici dei segreti della tecnica a lustro, formule di difficile diffusione tramandate di padre in figlio da più di cinque secoli. Fiorella Mariotti è la titolare del laboratorio "Ceramica Vecchia Gualdo" e realizza su commissione piatti e oggetti da collezione. 

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«Il laboratorio apparteneva a mio suocero e quando è morto 23 anni fa ha espresso il desiderio di lasciarlo aperto e di affidarlo a me perché mi piaceva disegnare», spiega Fiorella mostrando la muffola, il forno che, attraverso una terza cottura e una reazione chimica, consente di trasformare terre e colori in riflessi d'oro e rubino. 

La tecnica è molto antica e ha toccato l'apice nel '500 con Mastro Giorgio per poi essere riscoperta da Paolo Rubboli, artigiano marchigiano che sul finire del XIX secolo scelse Gualdo Tadino per la sua fabbrica a conduzione familiare.
I pezzi più belli della collezione Rubboli sono conservati al polo museale di Gualdo Tadino, dove è possibile visitare le muffole autentiche. 


Fiorella custodisce i segreti di questo procedimento in collaborazione con un pittore esperto. Il forno ha più di cento anni ed è stato trasportato dal nonno di suo marito negli anni Trenta. Nel laboratorio gli oggetti mostrano tutte le fasi della lavorazione: alcuni sono ancora argilla, altri abbozzano disegni di scene mitologiche e religiose con colori appena accennati. Quelli finiti, invece, sono luminosi e con affascinanti riflessi d'oro e rubino. Sembra che il riverbero dei pezzi, tipico delle ceramiche a lustro, sia anche negli occhi lucidi di Fiorella quando parla del futuro di questo mestiere. 
«Questa è una tradizione che sta scomparendo perché i giovani vogliono tutto e subito e guadagnare. E per fare questo tipo di lavoro ci vuole tanta passione. Oggi come oggi a me personalmente dà delle emozioni aprire il forno e controllare se l'oro e il rubino sono belli. Provo emozioni perché so che c'è tanto lavoro dietro».






 

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