Gf Vip e il caso Amedeo Goria, il Moige attacca: «Con molestie su Ainett Stephens ha toccato il fondo»

Gf Vip e il caso Amedeo Goria, il Moige attacca: «Con molestie su Ainett Stephens ha toccato il fondo»
Gf Vip e il caso Amedeo Goria, il Moige attacca: «Con molestie su Ainett Stephens ha toccato il fondo»
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Mercoledì 22 Settembre 2021, 11:16

Il Moige attacca il Grande Fratello Vip dopo il caso Amedeo Goria. «In seguito ai recenti episodi che hanno visto Ainett Stephen oggetto di avance sessuali, palpeggiamenti e atti erotici non desiderati da parte di un altro concorrente, il Movimento Italiano Genitori invita le aziende a valutare con attenzione dove collocare i propri spot pubblicitari». Lo dichiara Elisabetta Scala, presidente del Moige e responsabile del suo Osservatorio Media, aggiungendo che «come numerose altre volte, torniamo a criticare la tv trash. Non possiamo esimerci dal farlo, data l'influenza che ha a livello sociale».

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Il Moige attacca il Gf Vip

«Trasmissioni come il Grande Fratello Vip - aggiunge Elisabetta Scala - fanno parte di un business che fomenta una cultura basata su disvalori e, ancor più grave ma sempre più frequente in questo tipo di show, anche sugli abusi contro la donne.

Prova ne è quanto avvenuto a discapito di Ainett Stephens nei giorni scorsi. Questi modelli disfunzionali vengono fatti passare come 'normali' o 'divertenti', sottovalutando quanto influiscono sui comportamenti che poi vengono agiti nel mondo reale, molestie sulle donne in primis».

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«Il Moige - prosegue la Scala - richiama le aziende inserzioniste alla propria responsabilità. Scegliendo di collocare i propri spot nell'orario di una trasmissione trash come il Grande Fratello, involontariamente un'azienda sostiene anche la diffusione di questi modelli culturali negativi, che pregiudicano la dignità e il rispetto della donna. Richiamiamo le aziende a valutare attentamente la collocazione dei propri investimenti pubblicitari - conclude la presidente del Moige - È un modo di manifestare un senso di responsabilità verso il sistema educativo del Paese, di dare voce ai milioni di cittadini che reclamano a gran voce una televisione che sia decorosa e accettabile, di promuovere valori e modelli culturali positivi, rispettosi della donna e in ogni caso costruttivi».

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