Dalla vita lontana dai riflettori alla ricerca della spiritualità, passando per la moglie e il rapporto con il padre, Danny Quinn si è raccontato in una lunga intervista su Rai 1. Ospite del salotto di Mara Venier, l'attore e modello è tornato in tv dopo una lunga assenza, ricordando il primo incontro con la conduttrice e parlando dei suoi numerosi fratelli.
L'intervista
Attore, scrittore, modello.
Spazio poi all'amore, con il racconto del matrimonio, «Mia moglie è una persona aperta, di cuore, spiritosa, buona. Ti assomiglia», e al ricordo del padre: «Leggendo il secondo libro di mio padre ho scoperto una parte di papà che conoscevo, ma che ho riscoperto. Non ne abbiamo mai parlato, ma ora ho capito molte cose. Tutto è perfetto così però». «Mio padre aveva una concezione del rapporto con i figli completamente diversa. Aveva un'idea romanticizzata del rapporto padre-figlio perché lui ha perso il suo a dieci anni. Ha avuto 15 o 17 figli, perché forse ne ha avuti anche in Messico. Voglio fare un documentario per ritrovarli. Quindici sono sicuri, due sono in forse. Noi figli eravamo uniti. O almeno, in tre lo eravamo. Poi uno è morto. Con gli altri non ci sentiamo più di tanto, ma hanno delle ferite profondissime per l'abbandono. Io anche ho avuto paura che mi abbandonasse».
Poi il dolore della madre, raccontato da Danny Quinn con molto dispiacere, e la lite con il padre, con il quale non ha parlato fino a poco prima della morte: «Tutto accade perché noi lo attiriamo. Nulla succede per caso. A livello materiale, fisico, umano mamma ha sofferto tanto. Io credo nell'amore. Ora sono convinto di questo, non come all'epoca del mio primo matrimonio. Io non farei mai quello che ha fatto mio padre. Io non devo colmare il mio senso di colpa con mia figlia, come invece faceva lui. Papà negli ultimi anni ha smesso di parlarmi perché avevo preso le parti di mia madre, la più debole. Mio padre poteva fare un'altra scelta, ma non l'ha fatta. Non ci ho più parlato fino a poco prima della sua morte. Ero a Napoli e in quel momento mio fratello Lorenzo mi chiamò per parlarci. Lui mi ha sentito».