Bridgerton, la serie Netflix diventa un fenomeno social, ma le fan di Jane Austen si dividono

Bridgerton, la serie Netflix diventa un fenomeno social, ma le fan di Jane Austen si dividono
Bridgerton, la serie Netflix diventa un fenomeno social, ma le fan di Jane Austen si dividono
di Laura Larcan
5 Minuti di Lettura
Domenica 3 Gennaio 2021, 12:33 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 08:21

Le puriste della letteratura di Jane Austen si dividono a suon di analisi e contro-analisi, i siti inglesi (e italiani) fanno a gara a sviscerare tutto il possibile sul protagonista maschile Regé-Jean Page (tra gossip e retroscena), gli storici si infervorano a setacciare tutti i personaggi realmente esistiti (compreso il colpo di scena della Regina Carlotta di origini africane), e sui social impazza uno stuolo di fan attivissimo. E Netflix cavalca il successo facendo post su Intagram per promuovere la bellezza del Duca...Insomma, una cosa è sicura, “Bridgerton” la nuova serie lanciata dalla piattaforma digitale il 25 dicembre scorso, una grande produzione firmata dalla golden lady Shonda Rhimes, creatrice di serie di successo planetario come Grey’s Anatomy, ispirata al primo volume della saga letteraria di Julia Quinn, è diventato un fenomeno social. Tanto che la battuta che circola sui social è «se c’è una gioia che ha regalato il 2020 è Bridgerton”.

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La storia è presto detta (senza spoilerare, ça va sans dire). Siamo nella Londra Regency del 1813: un anno non casuale, come hanno subito evidenziato le janeites (le cultrici della Austen) visto che coincide con la pubblicazione del suo capolavoro “Orgoglio e pregiudizio”. Protagonista è l’illustre e prolifica famiglia Bridgerton (otto figli), alle prese col debutto in società della deliziosa Daphne, avviata alla ricerca strategica di un marito. E nelle trame familiari, all’ombra dei pettegolezzi pubblicati sul libello clandestino della misteriosa Lady Whistledown, spicca l’incontro/scontro con il fascinoso Duca di Hastings.

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Perché piace tanto “Bridgerton”? I cori sui social inneggiano proprio al protagonista maschile, Simon Basset aka il Duca, interpretato dall’attore originario dello Zimbabwe ma cresciuto in Inghilterra Regé-Jean Page, che asseconda il carattere del suo personaggio, più austero di Mr Darcy, più passionale di Mr Rochester, più sexy di Heathcliff (a voler fare una combo tra universo maschile della Austen e delle sorelle Brontë).

Il fine erotismo delle scene (che seguono le pagine del libro della Quinn) fanno il resto. Tanto che le fan invocano anche il Mr Grey della saga “50 sfumature di grigio”.

Insomma, grande intimità, nudità e amplessi vari tra giardini, scale e camere da letto. Di qui la corsa dei siti internazionali a dire la loro e a rilanciare. C’è chi ha svelato che l’attore avrebbe avvisato i genitori che a Natale tutti lo avrebbero visto nudo su Netflix, raccontando che tra timidezze e perplessità del cast, sul set è arrivata anche una “intimacy coach”, una esperta di intimità per le scene più hot.

C’è anche chi ha cavalcato la polemica sulla presunta scena di stupro (intentato, si badi bene, da Daphne nei confronti del suo Duca), raccogliendo le giustificazioni “letterarie” da parte dello showrunner della serie Chris Van Dusen. C’è chi ha puntato sulle anticipazioni sulla nuova stagione di Bridgerton (che dovrebbe slittare forse a causa del Covid). Poi ci sono gli storici che hanno indagato tutti i personaggi della serie che sono realmente esistiti, a partire dalla ricostruzione dell’identità della Regina Carlotta, che aveva sposato re Giorgio III nel 1761, e che nella serie Netflix appare di colore, svelando una discendenza di origine africana.

Divise le fan di Jane Austen? Le puriste più appassionate si sono quasi offese dall’accostamento di “Bridgerton” alla Austen: «Chi la ama veramente Jane Austen sa che questo lavoro non ha nulla a che vedere con i suoi romanzi - commenta Valeria Valenziano, promotrice del gruppo social “Nel mondo di Jane Austen” - La Quinn è una scrittrice come ce ne sono tantissime di Regency Romance, e sicuramente ha scelto quel periodo storico perché influenzata dalle meravigliose opere di Jane Austen, ma dal momento che nessuno sarà mai in grado neanche di avvicinarsi alla sua bravura (oltre al suo talento l’aiuta il fatto che Jane Austen parlava del suo tempo...) tutti gli possono solo cercare di accattivare il pubblico, e sicuramente il pubblico per questo tipo di opera non manca, vista la risonanza mediatica!».

Altre esperte della letteratura austeniana hanno provato a fare delle analogie. Come il gruppo social “Mr Darcy, io e gli altri”: «Forse Bridgerton non c’entra nulla con Jane Austen, però...come fai a vedere una madre che le prova tutte per trovare un marito alla figlie e non pensare alla caraMrs Bennet. Il Duca e Daphne all’inizio non si sopportano, lui è presuntuoso e arrogante, ma poi cambia per amore...mi ricorda qualcuno». Le fan del Period Drama hanno lodato però il trionfo della scenografia, dei costumi, delle acconciature, gioielli, sale da ballo...e delle camicie bianche del Duca.

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