Angela Rayner, la prima intervista tv (in pantaloni) dopo le accuse sessiste: «Ho avuto paura per i miei figli. Io giudicata per il mio passato»

La vice leader laburista ha parlato su Lorraine di ITV definendo l'articolo del Mail on Sunday «classista» oltre che sessista

Angela Rayner, la prima intervista tv (in pantaloni) dopo le accuse sessiste: «Ho avuto paura per i miei figli. Io giudicata per il mio passato»
Angela Rayner, la prima intervista tv (in pantaloni) dopo le accuse sessiste: «Ho avuto paura per i miei figli. Io giudicata per il mio passato»
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Martedì 26 Aprile 2022, 14:08 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 23:06

La deputata laburista Angela Rayner si difende. Dopo le accuse del Mail on Sunday in cui la donna è stata additata, secondo quanto hanno riferito alcuni anonimi deputati conservatori, di essersi vantata di saper distrarre i banchi del governo durante i Question Time alla Camera dei Comuni accavallando le gambe in una posa sexy simile a quella di Sharon Stone nel film Basic Instinct, Angela parla su Lorraine di ITV - dove indossava i pantaloni per evitare di essere osservata - definendo l'articolo del Mail «sessista»

Angela Rayner come Sharon Stone, bufera sexy su Johnson. «Accavalla le gambe alla Camera per distrarlo»

Angela Rayner, le accuse scatenano la bufera

La vice leader laburista ha bollato l'attacco come «classista» oltre che sessista nella sua prima intervista televisiva da quando hanno mandato in onda le affermazioni in un articolo di Mail on Sunday che secondo quando dichiarato dal parlamentare Tory, Rayner proverebbe a distrarre il premier Boris Johnson durante i suoi interventi in aula accavallando le gambe in modo provocante.

La prima intervista in tv

 È rimasta delusa e «spaventata» la Rayner quando le è arrivata la soffiata di quanto avevano scritto sul Mail.

Angela era preoccupata e «giù di morale» per qunato avrebbero potuto pensare i suoi figli adolescenti leggendo quelle cose. 

Così Angela Rayner appare a Itv in pantaloni per evitare proprio di «essere giudicata ulteriormente».

Cosa ha detto la deputata

«Non si tratta delle mie gambe», ha detto. «Non volevo che le persone a casa pensassero 'diamo un'occhiata per vedere come sono le sue gambe e quanto è corta o meno la sua gonna'». Il presidente dei Comuni Lindsay Hoyle ieri ha convocato l'editore del Mail on Sunday per un incontro sull'articolo «offensivo». Ha citato le affermazioni che ha distratto Boris Johnson ai PMQ incrociando e distendendo le gambe come nel film Basic Instinct.

Le accuse misogine sono state state condannate dallo stesso Johnson nonostante gli scontri accesi con la rivale che si sono susseguiti negli ultimi mesi.

Angela Rayner nelle accuse ricevute dai conservatori è stata maliziosamente paragonata a Sharon Stone nel film del 1992 Basic Instinct. L'attrice nell'iconica pellicola usa il suo fascino per disarmare il poliziotto. Rayner farebbe ricorso alla stessa tattica per «far perdere il filo» al premier Johnson. Un portavoce di Rayner ha respinto le accuse definendole «categoricamente false».

 

I timori della deputata

Ovviamente la storia ha scatenato una bufera social e il divario politico tra sessismo e snobismo è aperto. 

«Avevo davvero paura che la storia venisse fuori, pensando 'cosa penserà di me la gente'. E poi in realtà la risposta del pubblico, di tutti i partiti politici... è stata di condannare questo atteggiamento e penso che questo mi abbia rincuorato». La signora Rayner ha detto che deve già combattere per essere ascoltata perché non è andata a Eton (la scuola più prestigiosa del regno Unito) e non è un uomo che indossa un abito.

«Non si trattava solo di me come donna, dicendo che stavo usando il mio essere una donna contro il Primo Ministro. Ma era anche pieno di classismo e di pregiudizi sul luogo da cui provengo e sui miei studi. Poi parlano del mio background perché ho avuto un figlio quando ero giovane, come per dire che sono promiscua, questa era l'insinuazione, che ho ritenuto piuttosto offensiva per le persone del mio passato». Ha continuato la Rayner: «Sono stata sopraffatta perché, quando ho sentito che la storia stava ero con i miei figli adolescenti, mi sentivo davvero triste... Stavo cercando di preparare i ragazzi a vedere cose online che nessun figlio dovrebbe mai vedere.» È un racconto di una donna ferita quello di Angela

«Se mai scopriamo chi ne è stato responsabile, non so cosa ne faremo» spiega la deputata.

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La reazione del primo ministro

Il presidente ha condannato l'articolo come «misogino e offensivo» denunciando che tutto questo potrebbe «scoraggiare le donne dall'entrare in politica».  Il primo ministro è stato tra coloro che hanno condannato pubblicamente le affermazioni su Twitter. «Per quanto non sia d'accordo con (la signora) Rayner su quasi tutte le questioni politiche, la rispetto come parlamentare e deploro la misoginia diretta contro di lei in forma anonima oggi», ha scritto. Altri ministri hanno seguito l'esempio nel condannare le affermazioni. Mentre il ministro del Tesoro Simon Clarke ha ritwittato il messaggio di Johnson, il segretario alla Cultura Nadine Dorries ha pubblicato lo stesso tweet del Primo Ministro. Domenica sera, la presidente dei conservatori della commissione parlamentare per le donne e le uguaglianza, Caroline Nokes, ha rivelato di aver scritto all'oratore della Camera dei Comuni, per suggerire di censurare formalmente il giornalista che ha scritto la storia.

Il direttore del Mail on Sunday convocato dal presidente della Camera dei Comuni

Sir Lindsay Hoyle ha detto che avrebbe incontrato David Dillon dopo che il suo giornale ha pubblicato un articolo che citava un anonimo conservatore che accusava la signora Rayner di incrociare e disincrociare le gambe per distrarre Boris Johnson alle domande del primo ministro. Ha detto che i commenti sono stati «offensivi nei confronti delle donne in Parlamento e possono solo scoraggiare le donne che potrebbero prendere in considerazione la possibilità di candidarsi alle elezioni a scapito di tutti noi». Da qui l'esigenza dell'incontro. Il leader laburista Sir Keir Starmer ha condannato l'articolo definendolo «sessismo di rango, misoginia di rango», che secondo lui fa parte della cultura che deve cambiare a Westminster.

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