Whatsapp, la "truffa del codice a 6 cifre" per rubare dati personali: ecco come funziona

La truffa dilaga su Whatsapp
La truffa dilaga su Whatsapp
di Redazione
3 Minuti di Lettura
Sabato 13 Febbraio 2021, 14:17

Sta spopolando anche in provincia di Pordenone la truffa del “codice a 6 cifre”, un raggiro messo in atto sul noto servizio di messaggistica WhatsApp e che sta interessando migliaia di utenti. L’allarme giunge dall’associazione dei consumatori specializzata in tecnologia, che segnala come la cyber-truffa in questione stia registrando un numero crescente di vittime in una sorta di Catena di Sant’Antonio che si ingrossa di giorno in giorno.


IL METODO
La truffa del “codice a 6 cifre” corre su Whatsapp e sfrutta il codice univoco (costituito appunto da sei cifre) necessario per il trasferimento rapido dell’app di messaggistica quando cambiamo lo smartphone o il numero di telefono – spiega l’avv. Piera Di Stefano, responsabile dipartimento Diritto Digitale di Consumerismo – Gli utenti ricevono un messaggio sul proprio telefonino da parte di un amico presente tra i contatti in rubrica - a sua volta già caduto nel tranello - nel quale si afferma di aver inviato per errore un codice tramite sms, pregando di rinviare i 6 numeri del codice stesso. Chi asseconda la richiesta clicca il link ricevuto via sms ma, così facendo, apre la porta ai cyber-criminali che entrano nel profilo WhatsApp di chi cade nell’inganno e possono accedere a dati personali, codici di accesso a carte di credito e conti correnti, e alla rubrica, attraverso la quale pescano altre potenziali vittime con lo stesso stratagemma del finto messaggio di aiuto – aggiunge l’avvocato Di Stefano – Una truffa pericolosissima che causa non solo il furto di identità, ma anche lo svuotamento di conti correnti e spese non autorizzate tramite carte e bancomat.


LA GUIDA
Proprio per aiutare gli utenti del Friuli-Venezia Giulia a non incappare nella truffa del codice a 6 cifre, Consumerismo No Profit diffonde una guida pratica con i consigli da seguire per tutelare i propri dati personali.

Non fornire mai i propri dati personali per telefono o via mail, anche se chi ci contatta si qualifica come amico, conoscente, o operatore del nostro istituto bancario, e anche se ci viene richiesto di cambiare la nostra password perché si è verificato un tentativo di accesso anomalo al nostro conto online. Non cliccare mai su link presenti in sms e mail che sembrano provenire da persone o enti (banche, società) a noi noti. Proteggere i nostri account online con la verifica in due passaggi o autenticazione a due fattori. In base a tale meccanismo, che vale anche per WhatsApp, dopo aver inserito la password viene inviato via sms un codice sul nostri telefonino e l’account sarà accessibile solo dopo averlo inserito. Occorre attivare, altresì gli alert, cioè le notifiche via sms o via mail di accessi anomali sui nostri account, da parte di dispositivi sconosciuti. Questi codici sono strettamente personali e non vanno mai condivisi. Quando ci si deve disfare di documentazione cartacea che contiene dati ed informazioni personali, distruggerla evitando che possa essere ricomposta e quindi che si possa leggere riuscire a leggere il contenuto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA