Tablet, mercato in ribasso: si ricambiano ogni 4 anni e c'è il pericolo smartphone

E venne il tempo di crisi anche per il tablet. Le vendite non registrano ancora segni negativi, ma la discesa rispetto all’anno scorso è netta e motivi diversi.



Tra le varie ricerche di mercato che disegnano il quadro del settore, la più rilevante e affidabile resta quella di IDC, dalla quale è facile comprendere la notevole parabola al ribasso intrapresa dalle tavolette.



Se era impossibile ripetere l’eccezionale tasso di crescita rispetto all’anno precedente segnato nel 2013 (+52%), lo striminzito 7% lascia delusi i produttori. Che però faticano a proporre innovazione ed elementi in grado di spezzare un’omogeneità ormai quasi totale (in tal senso, spicca Lenovo con il proiettore integrato nello Yoga Tablet 2 Pro che è un gran bel dispositivo).



Varie le cause del rallentamento, la principale resta però il ciclo di vita duraturo del tablet, molto più lungo ad esempio dello smartphone che, anche se ancora integro e capace di fare il proprio lavoro, si cambia con più velocità rispetto alle tavolette. Con i cellulari che di norma non superano i 12-24 mesi, i tablet vengono in media rinnovati ogni tre-quattro anni. Senza contare, inoltre, che parte di coloro che avevano puntato sulla tavoletta per sostituire il laptop si sono nel tempo ricredute per tornare sui propri passi.



Pur restando ampiamente leader di settore, anche iPad deve trovare le contromisure alla contrazione delle vendite. E una ricerca realizzata dall’applicazione Pocket suggerisce che uno dei principali nemici della tavoletta siano iPhone 6 e iPhone 6 Plus, che grazie agli schermi ingranditi (4,7 pollici il primo, 5,5 pollici il secondo) tendono a essere preferiti dagli utenti, che trovano maggiore facilità e dimestichezza nell’utilizzo dello smartphone.