Roma. Streaming illegale, oscurati 152 siti: offrivano sport e cinema gratis

Roma. Streaming illegale, oscurati 152 siti: offrivano sport e cinema gratis
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Martedì 8 Novembre 2016, 18:27 - Ultimo aggiornamento: 10 Novembre, 09:03
Continua la battaglia tra la magistratura italiana e i siti internet che offrono, in modo illegale, la possibilità di guardare gratis partite di calcio, film ed eventi sportive. Il tribunale di Roma mette a segno un colpo importante oscurando 152 siti che, quotidianamente, garantivano agli internauti match dei maggiori campionati di calcio, coppe europee e film, spesso anche di pellicole attualmente in programmazione nei cinema. Si tratta di uno dei più grandi sequestri in questo ambito fatto in Italia. Rojadirecta.tv, socceryou.com, filmsenzalimiti.co e altadefinizione.video, questi solo alcuni dei domini raggiunti dal provvedimento dei magistrati capitolini. Si tratta di nomi notissimi tra i tanti utenti che cercano di «scroccare» la visione di una partita di calcio, frodando le pay tv che offrono il servizio a pagamento. Il decreto di sequestro è stato firmato dal giudice per le indagini preliminari, Alessandra Boffi, ed eseguito dalla Guardia di Finanza. Il provvedimento dispone, quindi, l'oscuramento dei diversi portali pirata.

Secondo il giudice i siti individuati violano le norme a tutela del diritto d'autore. Il procedimento, come si legge nel provvedimento del giudice di piazzale Clodio, era stato aperto il 17 ottobre scorso a seguito
«della comunicazione della notizia di reato del Nucleo Speciale per la radiodiffusione e l'editoria della Guardia di Finanza a tutela degli enti titolari dei programmi diffusi». Quello di oggi non è il primo provvedimento emesso dal tribunale di Roma e che colpisce la galassia dei siti pirata. Il 25 gennaio dello scorso anno i finanzieri del Comando unità speciale hanno proceduto all'oscuramento di 124 siti web dopo una denuncia presentata da Sky Italia.

Anche in quel caso ad essere presi di mira furono i portali che trasmettevano numerosi eventi sportivi e interi campionati di più discipline sportive, nonché concerti musicali e opere cinematografiche e televisive senza possedere i relativi diritti, appartenenti a molteplici operatori delle tv a pagamento e non, nazionali ed estere. In quel caso fu accertato che i siti offrivano contenuti pirata sia in modalità streaming live, cioè in diretta, sia in streaming on demand, a richiesta degli utenti. Tutti i siti, posizionati su server all'estero, riportavano veri e propri palinsesti organizzati per facilitare la scelta del programma preferito. La loro fonte di guadagno principale è legata ai banner pubblicitari inseriti nel corso delle trasmissioni in percorsi che lo spettatore è obbligato a seguire.

Le indagini, volte ad identificare le persone coinvolte nell'illecita attività, sono tuttora in corso.
Secondo recenti stime, i danni provocati dallo streaming e downloading illegali sarebbero superiori ai 3 miliardi di euro annui, di cui la metà relativamente ai soli settori cinematografico e musicale. Un cittadino italiano su 3 parrebbe, sempre secondo tali recenti stime, fruire di contenuti audiovisivi non originali, con un danno quantificabile in 500 milioni di euro per il settore.
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