Ricercatore salentino premiato dalla Ue: 2 milioni per perfezionare la stampa 4D

Il ricercatore Andrea Camposeo
Il ricercatore Andrea Camposeo
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Venerdì 4 Marzo 2016, 11:15 - Ultimo aggiornamento: 11:20
Si chiama Andrea Camposeo, il ricercatore leccese scelto dall'Europa per implementare il suo studio sulla stampa 4D con un finanziamento da 2milioni di euro.  Ad Andrea Camposeo dell'Istituto nanoscienze del Consiglio nazionale delle ricerche (CnrNano) di Lecce anndrà dunque uno dei super-finanziamenti ERC Grant, con cui la UE promuove i migliori e più creativi ricercatori e le loro proposte di ricerca di frontiera. Il ricercatore si è aggiudicato due milioni di euro per realizzare un progetto ambizioso che mira a sviluppare componenti tridimensionali capaci di adattarsi all'ambiente, attraverso nuove metodologie di stampa 3D.
 
Il progetto di Andrea Camposeo, originario di San Vito dei Normanni con un dottorato in Fisica all'Università di Pisa, e dal 2008 ricercatore a CnrNano di Lecce, ha superato una competizione rigidissima: delle 2051 proposte presentate da tutta Europa allo European Research Council solo 302 sono state accettate, e tra queste sono solo 13 quelle che si svolgeranno in Italia. Requisito fondamentale per accedere ai finanziamenti 'ERC Consolidator Grant': 7-12 anni di esperienza dopo il Dottorato di ricerca e un brillante curriculum scientifico. 
 
Obiettivo di Andrea Camposeo e del suo progetto xPRINT, che vede anche coinvolti l’Università del Salento e Technion in Israele, attualmente in fase di avvio e con una durata di cinque anni, è sviluppare innovativi metodi di stampa in 4 dimensioni, ossia di oggetti tridimensionali con proprietà che cambiano nel tempo. «Gli oggetti prodotti attraverso la stampa 3D sono oggi essenzialmente statici e non hanno la capacità di mutare la loro struttura o le loro proprietà nel tempo -spiega Camposeo -, non reagiscono, ad esempio, a stimoli luminosi o chimici dell'ambiente circostante. Il progetto xPRINT - prosegue -  mira a realizzare oggetti 3D capaci di adattarsi all'ambiente, cioè di interagire con esso cambiando le proprie caratteristiche in base agli stimoli ricevuti, si aggiunge quindi una quarta dimensione. L'obiettivo finale è impiegare tali componenti per sviluppare nuovi sistemi di calcolo».
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