Scintilla: «Terribili joypad e controller: ai videogame vinco solo con i miei coetanei»

Scintilla: «Terribili joypad e controller: ai videogame vinco solo con i miei coetanei»
di Scintilla*
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Mercoledì 19 Gennaio 2022, 14:44 - Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 22:37

Se c’è una cosa che non mi spaventa, è la tecnologia. Naturalmente parlo della tecnologia per principianti. Dalla A alla B.

Quella che capirebbero anche gli animali domestici. Sono bravo a leggere le istruzioni, persino intuitivo, tranne che con le donne, sul lavoro, sulla gestione tasse, sulla salute. Praticamente sono intuitivo solo sulle cose che non ti cambiano la vita. Almeno non sono del tutto obsoleto. Uno Scintilla 2.0. Da sempre ho avuto la passione per i videogame. Anche perché le alternative in quegli anni erano lo studio e lo sport. In ordine di consolle: Commodore 64, Ps 1, Ps 2, X box, Xbox 360, ed ora Xbox-one. Naturalmente per essere bravo la passione non basta, ci vuole del talento e tanto tempo libero. Quindi a parte il talento, ho tutto. No, non mi preoccupa la tecnologia, quello che mi spaventa è il confronto con i giovani. È devastante. La loro velocità nell’apprendere e nell’applicare non solo mi supera, ma mi doppia come nelle vecchie piste della “Polistil”: perché io c’ero... Per fortuna ho la memoria corta e dimentico subito le umiliazioni ricevute giocando online. A FIFA (gioco del calcio) vengo praticamente ogni volta schiaffeggiato. Tempo fa azzardai una competizione online in un gioco di guerra. Non riuscivo a fare un passo senza che un cecchino mi eliminasse: non arrivavo neanche a nascondermi. Poi la svolta. Probabilmente per compassione si sono dimenticati di uccidermi. Scappo e mi nascondo sotto un tavolino di un bar, aspettando che di veder passare il nemico. Ero lì con il mio bel fucile. E lì sono rimasto, per 15 minuti, fino allo scadere del tempo. Ho finito la partita con 0 uccisioni all’attivo e 15 al passivo. Non dimentichiamo, a mia giustificazione, che vengo dagli anni ‘80, quando si giocava ai videogame (magari nei bar) con un solo joystick composto da una manopola e da un solo pulsante. Ora ci sono i controller ed i joypad, che hanno 12 pulsanti e 2 manovelle.

Quindi i movimenti e le cose da fare si sono moltiplicate, oggetti governabili solo da una serie di combinazioni di tasti che ti permettono mosse normali o speciali per vincere o per non perdere. Sto sudando solo per aver cercato di spiegarvelo. Se non usi tutti i tasti, non sei nessuno. Quindi al momento, l’unica mia strategia è la casualità. Se per caso vi dovesse capitare di incontrarmi online, e notare delle mosse speciali, per favore, non chiedetemi mai come ci sia riuscito perché, semplicemente, io non lo so. Sono sicuro - invece - che quelle rare volte che a vincere sono io, dall’altra parte della connessione c’è qualcuno della mia età, un boomer o quasi. Per questo alla selezione “squadra da scegliere? Quante stelle ha la squadra scelta? Club o nazionali?” Aggiungerei “età del giocatore?”

*Gianluca Fubelli, comico

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