Venezia, vaporetti verdi e pieni di fiori: premiato il progetto di Anna Pellizzaro

Venezia, vaporetti verdi e pieni di fiori: premiato il progetto di Anna Pellizzaro
di Costanza Francesconi
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Mercoledì 15 Giugno 2022, 14:52 - Ultimo aggiornamento: 18 Giugno, 16:33

Provate a immaginare un tappeto color verde brillante che scivola lungo i canali di Venezia.

Avvicinatevi, e noterete su questo fazzoletto un ecosistema vivo, lo stesso che abita la gronda lagunare, fiorito all’improvviso sui tetti degli imbarcaderi della città e dei suoi vaporetti. Non è un paesaggio tratto da “Futurama” ma la boccata di respiro a pieni polmoni con cui l’intuizione di Anna Pellizzaro, veneziana di San Donà di Piave, ha vinto A4W – Angels For Women, il contest dedicato alle start-up al femminile all’interno della Treviso Creativity Week organizzata da “Innovation Future School”. Uscendo dagli affascinanti e realistici render premiati, “Floatin’ Flowers” mira a trasformare il tessuto urbano veneziano. «I Giardini della Biennale, Sant’Elena, e i Papadopoli sono tutti punti verdi periferici, non c’è un vero e proprio cuore naturale – spiega l’artista – Eppure campi e piazze erano i luoghi verdi della città, gli orti condivisi. E se di quell’eredità si è perso il senso, non ne è sparita l’esigenza». Ventiseienne, Pellizzaro lavora nella comunicazione, laureata allo Iusve in Scienze e tecniche della comunicazione grafica e multimediale, e in Design della comunicazione. Il seme di Floatin’ Flowers nasce però ai tempi del liceo, con il “green design”. «Da un primo approccio al design che unisse ambiente, bellezza e comunità sociale, mi sono poi ritrovata, da universitaria, a fare spola con Venezia per il tirocinio – racconta – Tra casa dei miei, immersa fra gli alberi, e la A plus A gallery in calle Malipiero, ho percepito uno scarto incredibile da un ambiente in forte connubio con la natura a uno che ne è paradossalmente immerso ma privo: Venezia.

Mi accorgevo come i campi più frequentati, S. Giacomo da l’Orio e S. Margherita, fossero i più verdi, e che questa mancanza visiva e di vivibilità innescasse una corsa assurda a un respiro in più. Gli stessi cani non hanno un filo d’erba dove correre e fare i bisogni. Non almeno in maniera diffusa nel capoluogo».

IL MESSAGGIO

 Il progetto mostra quanto il verde pubblico influisca sul benessere psicofisico di ciascuno, «tanto più in una città candidata a Capitale mondiale della sostenibilità – sottolinea Anna – Con Marghera a due passi, non voglio cambiare il mondo ma i dintorni; la prima reazione post quarantena è stata riversarsi lungo argini e tra i campi, e allora mi sono chiesta come permettere a più individui possibili di fare esperienza del verde in una città che con i suoi alti palazzi, le calli strette e i numerosi ponti è verticale piuttosto che orizzontale». Rendendolo mobile e godibile da tutti questi punti di osservazione è stata la risposta. Dopo la selezione finale all’Arte e Laguna Prize 2020, il potenziale del progetto si è fatto più chiaro. «Ho continuato a svilupparlo con la Camera di Commercio di Treviso dov’ero in stage extra-curricolare. Seguivo la Creativity Week dall’ufficio comunicazione e leggendo il bando per candidarsi ho pensato: perché no? Il modello economico è tutt’ora in fase di sviluppo – prosegue – Sono in contatto con ragazzi di Conegliano che realizzano giardini verticali e con un esperto in gestione del passaggio generazionale. Con costi e benefici calcolati al centesimo, mi sto rivolgendo a incubatori di start up e seguendo il corso Garanzia Giovani». Oltre al supporto finanziario, c’è un salto culturale da introdurre. Le persone vedrebbero “sbocciare” alcune linee di vaporetto lungo i canali cittadini, e i tetti degli imbarcaderi farsi rigogliosi. «I bambini delle elementari potrebbero disegnare con la flora locale il giardino della fermata più vicina a scuola – aggiunge Anna – Quanto alla manutenzione, si tratterebbe di un’opportunità di lavoro in più».

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