Social network contro le false recensioni, è caccia ai compratori di stelline

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di Paolo Travisi
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Mercoledì 20 Ottobre 2021, 12:48 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 23:14

Con la pandemia è esploso il commercio online, gli affari si sono moltiplicati, ma anche le bufale digitali. Le recensioni false dei prodotti in vendita sui marketplace, a cominciare da Amazon, ma anche sui negozi indicizzati su Google, sulle pagine Facebook o ancora su Tripadvisor, sono un fenomeno crescente e non semplice da arginare. Secondo il rapporto di Fakespot – sito che consente di segnalare ed eliminare le fake reviews – durante il primo lockdown, circa il 42% su 720 milioni di recensioni di prodotti in vetrina su Amazon erano false. Nel 2019 erano il 26%. Il colosso di Jeff Bezos da anni è in prima linea contro le recensioni truffa, come dimostra una delle ultime azioni intraprese a metà settembre nei confronti di 600 brand cinesi, legati a oltre tremila account di venditori, che sono stati bannati dopo l’inchiesta del Wall Street Journal, perché offrivano agli utenti gift card o altri benefici in cambio di recensioni positive o pilotate. Nel caso di commenti negativi, invece, avrebbero offerto il prodotto gratuitamente o addirittura denaro per cambiarlo.

GLI ALTRI CASI

Prima dell’estate, un altro episodio segnalato da SafetyDetectives, organizzazione no-profit di sicurezza informatica: è stato scoperto un server con un database non protetto contenente 13 milioni di messaggi privati di 200mila utenti, in cui un gruppo di truffatori convinceva gli stessi utenti a comprare il prodotto su Amazon e a lasciare un commento positivo, per poi risarcirli tramite PayPal. Giorni dopo l’accaduto alcuni account di rivenditori sono spariti da Amazon. Un vero e proprio mercato illegale parallelo, dove la merce da acquistare sono le cinque stelline, che possono determinare il successo di un venditore o nel caso di commenti negativi decretarne il fallimento. E non va meglio a Facebook nonostante l’impegno di migliaia di esperti informatici per combattere fake news da una parte e compravendita di recensioni false dall’altra; nel Regno Unito, la Competition and Markets Authority, l’antitrust inglese, ha segnalato 16 mila gruppi responsabili di post con contenuti commerciali ingannevoli, che il social di Zuckerberg ha rimosso. Chi scrive false recensioni, in Italia commette uno o più reati; può essere denunciato dalla piattaforma di vendita o dal rivenditore per scambio di persona, truffa o diffamazione, reati punibili con la reclusione e il risarcimento economico. Tornando alle recensioni falsificate, ne esistono due tipologie: quella in cui l’azienda offre il prodotto al consumatore a costo zero o con sconti notevoli in cambio di una recensione positiva e la seconda in cui sono sfruttati servizi automatizzati da algoritmi e bot inventando recensioni negative per screditare un concorrente. «Queste multinazionali hanno investito molto dal punto di vista finanziario e delle risorse da quando ha iniziato a manifestarsi il problema» spiega Nicola Mugnato, fondatore di Gyala, azienda specializzata in cybersicurezza. «Da Amazon a Google hanno sviluppato algoritmi di intelligenza artificiale che analizzano i trend e verificano le anomalie derivate da commenti contrari alla maggioranza.

Per esempio, se tutti la pensano in un modo e spuntano commenti contrari allora scatta l’attenzione. Poi c’è il machine learning supervisionato, in cui all’algoritmo viene insegnato ciò che è pubblicabile e ciò che non lo è, così riesce a identificare documenti e immagini da scartare, mentre delle false recensioni analizza il punteggio e i feedback degli utenti che scrivono i commenti – aggiunge l’esperto di Gyala – Ma è chiaro che le organizzazioni specializzate in truffe conoscono il meccanismo e lo contrastano facendo migliaia di account falsi con centinaia di recensioni ciascuno».

LE CONTROMISURE

Dunque è molto difficile scovare il vero dal falso, ma il consumatore come può difendersi? Adottando piccoli trucchi. «Bisogna leggere diverse recensioni, sia positive che negative, diffidando dai toni troppo entusiastici o catastrofici, ma soprattutto approfondire le descrizioni, che se superficiali sono scritte da algoritmi se dettagliate da persone. E poi verificare se l’utente ha scritto altre recensioni e con quale tono», aggiunge Mugnato. Di solito i profili fake hanno una recensione o centinaia in pochissimo tempo. Utile cercare informazioni su altri siti e leggere la scheda tecnica del prodotto. Infine, probabilmente il sistema migliore da secoli: affidarsi al passaparola di persone di fiducia.

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