Shopping online, anche il camerino è virtuale: provi dove vuoi tu con “Virtual try on”

Shopping online, anche il camerino è virtuale: provi dove vuoi tu con “Virtual try on”
di Raffaele D'Ettorre
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Mercoledì 16 Novembre 2022, 11:05 - Ultimo aggiornamento: 17 Novembre, 06:55

Scordatevi il camerino: il futuro dello shopping online è nel “Virtual try on”, la prova di vestiti e gadget attraverso la realtà aumentata.

Parola di Snapchat e Amazon, che hanno da poco lanciato il primo progetto di acquisto di prodotti in VR. Tramite l’app di Snapchat, sarà possibile provare gli occhiali presenti nel catalogo di Amazon Fashion utilizzando la fotocamera dello smartphone, che sovrapporrà i prodotti digitali al nostro volto. L’utente potrà poi scegliere il modello preferito e finalizzare l’acquisto con un clic che rimanderà sul sito di e-commerce del colosso di Seattle. Tra i marchi già digitalizzati, nomi come Maui Jim, Persol, Oakley, Ray-Ban e Costa Del Mar. Le “lens”, cioè i filtri per lo shopping degli occhiali, sono disponibili dal profilo pubblico di Amazon su Snapchat, @amazonfashion, in Lens Explorer e nel carosello della fotocamera del social network. La modalità non è nuova, almeno non su Snapchat, dove viene offerta già da tempo agli iscritti la possibilità di indossare virtualmente gli accessori grazie alla fotocamera dello smartphone e alle cosiddette “AR Shopping Lenses”, categoria di filtri dedicati alla moda. Nel catalogo sono già disponibili marchi noti, come Puma e Chanel, e, stando ai dati diffusi da Snap, nel 2021 sono stati circa 250 milioni gli utenti che hanno usato questi filtri per provare i prodotti da remoto. Ma la collaborazione con Amazon ora apre ad altri prodotti. Uno standard che, se implementato correttamente, potrebbe risolvere uno dei maggiori limiti dello shopping online: l’impossibilità di provare un articolo prima di acquistarlo. E potrebbe dare un indizio sul futuro corso dei social. Snap ha licenziato il 20% dei dipendenti ad agosto mentre Amazon, dopo aver raddoppiato la forza lavoro tra 2020 e 2021, a inizio anno ha dovuto tirare il freno sulle assunzioni (e ora media Usa parlano di 10mila licenziamenti in arrivo). Trasformare i social in marketplace digitali che ricavino introiti (anche) dalle commissioni con i giganti dell’e-commerce diventa così una boccata d’ossigeno per le aziende della Valley che hanno cercato di reinventarsi, proiettate verso un futuro in cui, grazie a metaverso e nft, forse non compreremo più gli abiti per noi, ma soltanto per i nostri avatar.

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