Un'app non sprecare acqua e piante con poca clorofilla: ecco come la green tech salva la Terra

Un'app non sprecare acqua e piante con poca clorofilla: ecco come la green tech salva la Terra
di Paolo Travisi
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Mercoledì 20 Luglio 2022, 11:25 - Ultimo aggiornamento: 21 Luglio, 07:31

La tecnologia è la soluzione per contrastare il climate change.

In prima linea ci sono centri di rirca e aziende: dal Cnr che studia la cellula della vita all'Eni che punta sull'energia del mare 

Ora c'è Waidy Wow per l'equo uso di acqua

Waidy Wow è un’app nata da un team di persone di Acea, con l'obiettivo di spingere ad un uso consapevole delle risorse idriche. L'applicazione contiene la mappatura capillare di oltre 50 mila punti idrici distribuiti sul territorio di Roma e del centro Italia. Fontane, “nasoni” e case dell’acqua, diventano così intracciabili grazie all’app, che diventa un pratico aiuto per riempire la propria borraccia, ormai sempre più diffusa, limitando l'utilizzo di bottigliette in plastica usa e getta. Inoltre Waidy Wow crea una community di persone che condividono gli stessi valori ed attraverso la gamification sfida gli utenti ad adottare sempre più spesso comportamenti virtuosi.

Basso contenuto di clorofilla, ecco le utili piante "pallide"

Lo sviluppo della società umana è sempre stato accompagnato dall'introduzione di nuove piante coltivate, passata attraverso la selezione e domesticazione delle piante selvatiche ed il miglioramento genetico tramite incrocio e ibridazione; oggi è urgente usare la tecnologia per creare nuove piante che possano contribuire alla mitigazione del cambiamento climatico aumentandone le potenzialità produttive. I ricercatori Lorenzo Genesio, Franco Miglietta del CNR e Roberto Bassi, università di Verona, sostengono che piante a basso contenuto di clorofilla, più “pallide”, possano aumentare la luce solare riflessa dalla superficie terrestre che, tornando indietro verso lo spazio, non contribuisce al suo riscaldamento, riducendo quindi gli effetti negativi sul cambiamento climatico.

Un biocombustibile anche per gli aerei militari

Anche un aereo militare alimentato da carburante alternativo. Un progetto sperimentale, frutto di un accordo tra Cnr, Enea ed Aeronautica Militare, ha testato una miscela di carburante contenente biocombustibile fino al 25%.

Lo studio ha previsto diverse prove a terra per verificare le prestazioni del combustibile fossile miscelato con biofuel a diverse percentuali, dopodiché per la realizzazione dei voli sperimentali, sono stati condotte una serie di analisi chimico-fisiche di certificazione sia del combustibile di origine biogenica, sia del combustibile fossile. Tutte le fasi del progetto rappresentano una pietra miliare nel percorso verso la transizione ecologica in ambito militare.

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