Una notizia circolata in queste ultime settimane definiva la cittadina di Logan – vicino a Brisbane, sulla costa orientale dell’Australia – come “capitale mondiale della consegna a domicilio via drone”. Da un paio di anni, in effetti, il servizio è attivo per i circa 300mila abitanti dell’area. A effettuarlo con i propri velivoli automatizzati è la Wing, società lanciata nel 2019 facente parte del gruppo Alphabet (la holding di Google) e che sta per raggiungere le 100mila consegne complessive. Il drone di Wing ha un metro di apertura alare, ha una capacità di trasporto di 1,2 chilogrammi e una velocità di 104,4 chilometri orari a 45 metri d’altezza per una distanza percorribile di 20 chilometri. Quando è giunto a destinazione dopo essere sceso a sette metri d’altezza, fa calare dolcemente l’ordine tramite un cavo. Quello delle consegne a domicilio di merci (tra cui anche medicine e materiale sanitario) è uno dei molteplici utilizzi civili del drone – nome ormai di uso comune per identificare i sistemi aeromobili a pilotaggio remoto (Sapr) – insieme alle riprese video, all’uso per i cantieri, per il controllo di grandi campi coltivati, servizio di sicurezza nelle fabbriche oppure le operazioni di prevenzione e intervento in emergenza incendi.
IL TEMA
Si tratta di uno scenario in grande fermento, che però ha bisogno di regolamentazioni specifiche, ed è evidente che quelle australiane siano molto flessibili. In Italia dal 31 dicembre 2020 è entrato in vigore il nuovo regolamento europeo per l’utilizzo di droni, che introduce significativi cambiamenti sui doveri di chi possiede e vuole utilizzare un drone, abolendo la distinzione tra uso ricreativo e professionale, ma anche allargando l’area di operatività negli scenari d’uso a basso rischio.
LA REGISTRAZIONE
L’altra novità riguarda l’immatricolazione: per droni di peso a terra inferiore ai 250 grammi non sarà obbligatorio avere un attestato di competenza o immatricolare se stessi e il drone, operazione che in Italia va fatta in via esclusiva sulla piattaforma D-Flight. Se però il drone ha una fotocamera o un microfono, e dal momento che è in grado di rilevare dati personali, anche se è sotto i 250 grammi, allora il drone e il suo pilota dovranno essere registrati sul portale D-Flight, per ottenere il QR code univoco da applicare sul velivolo. Sopra i 250 grammi è sempre obbligatoria la registrazione su D-Flight. Come da normativa vigente, è inoltre sempre obbligatoria la sottoscrizione di un’assicurazione per la responsabilità civile, indipendentemente dalla classe del velivolo, anche su suolo privato.
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