L'Eurodrone decollerà da Grottaglie: a giorni la firma del contratto

L'Eurodrone decollerà da Grottaglie: a giorni la firma del contratto
di Oronzo Martucci
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Mercoledì 16 Febbraio 2022, 12:53 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 09:04

C'è la Puglia e, soprattutto, c’è Grottaglie nel programma per la realizzazione del velivolo senza pilota Male Rpas (Medium Altitude Long Endurance Remotely Piloted Aircraft System) ribattezzato Eurodrone, al quale partecipano Germania, Francia, Spagna e Italia con le rispettive industrie aeronautiche e della difesa: Airbus Defence, Dassault Aviation e Leonardo.

Per Leonardo, che a Grottaglie ha uno stabilimento dove produce fusoliere per il Boeing 787, si tratta di una occasione per diversificare e in tal modo abbandonare la mono-committenza. La società Leonardo sarà impegnata nel programma attraverso l’implementazione in Puglia di tutti i processi relativi alla tecnologia dell’ala, con fabbricazione a Foggia e montaggio a Grottaglie. Per garantire la piena operatività degli stabilimenti pugliesi investirà 300 milioni di euro circa, per buona parte destinati a Grottaglie.

IL CONTRATTO

Il programma Eurodrone genererà 7.000 posti di lavoro nel settore dell’alta tecnologia all’interno dell’Unione europea e garantirà lo sviluppo e il sostegno del know-how tecnologico. Sarà una soluzione completamente europea, non soggetta a Itar (International Traffis in Arms Regulations), il regolamento che permette agli Usa di controllare tutte le attività di importazione ed esportazione di tecnologie collegate alla difesa. Nel giro di pochi giorni si dovrebbe arrivare alla firma definitiva del contratto. Il valore stimato del programma è di circa 7 miliardi di euro. L’Italia partecipa con 1,9 miliardi di euro.

Il contratto prevede 20 sistemi Eurodrone, ciascuno dei quali comprenderà tre velivoli per un totale di 60 piattaforme aeree bimotore. La Germania, che è la capofila del programma, ha un contratto per la realizzazione di sette sistemi. L’Italia si è impegnata per cinque. Spagna e Francia puntano ciascuna a quattro sistemi. L’Eurodrone darà all’Europa competenze senza precedenti nel campo dei sistemi aerei senza pilota (Uas), offrendo capacità di prestazioni strategiche avanzate. Le caratteristiche includeranno la modularità delle missioni per attività di intelligence, sorveglianza e ricognizione (Isr). Il programma è gestito dall’Agenzia internazionale degli armamenti Occar (Organisation Conjointe de Coopération en Matière d’Armement) che ha il compito di coordinare le attività europee nel campo della sicurezza e della difesa, così da fare sempre più affidamento su progetti multinazionali di armamento. Dopo il completamento delle revisioni del progetto di sviluppo, il primo volo è previsto nel 2026 e la prima consegna di articoli di serie a Pps (un materiale termoplastico semicristallino a elevata prestazione) è prevista per il 2028. L’Eurodrone monterà un bimotore turboelica. Ma è non stato ancora individuato il fornitore dei propulsori. Si tratta di una decisione economicamente e strategicamente importante, poiché il programma prevede l’utilizzo di almeno 120 propulsori. L’Italia spera che la scelta ricada su Catalyst, il nuovo motore turboelica di Avio Aero (una controllata di General Electric) che ha effettuato il primo volo nelle scorse settimane ed è alle prese con le procedure di certificazione. Nella produzione del Catalyst (sinora sono stati realizzati 16 prototipi) hanno avuto un importante ruolo gli stabilimenti di Brindisi e Bari di Avio Aero: a Brindisi sono realizzate le parti del motore in additive manufacturing (grazie all’utilizzo di stampanti 3D); a Bari in collaborazione tra il laboratorio integrato multidisciplinare “Energy Factory Bari” di Avio Aero e il Politecnico di Bari, è stato testato sul motore il Fadec (Full Authority Digital Engine Control), cioè il sistema di controllo integrato di elica e motore che assicura al pilota un miglior controllo e una maggiore reattività. Il motore concorrente sul quale punta la Francia è il motore Ardiden TP3 della Safran. 

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