Ecco iWatch, scatta l'ora di Apple: Cupertino affida i test ad atleti famosi

L'iWatch in uno dei tanti rendering apparsi in rete
L'iWatch in uno dei tanti rendering apparsi in rete
di Gianluigi Giannetti
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Lunedì 23 Giugno 2014, 10:14 - Ultimo aggiornamento: 10:20
Persa ormai la vecchia abitudine, per l’abbondare di indicazioni orarie su schermi da computer e smartphone o televisori intelligenti, sembra strano che sia la modernissima Apple a far scoccare un conto alla rovescia per un orologio da polso.

Entro ottobre sul mercato, l’ultimo prodotto di Cupertino prenderà il largo in un mercato del tutto inedito, tanto per il colosso fondato da Steve Jobs che per il principale rivale Samsung, alle prese finora con il mancato successo del suo Gear.



Sfizi e funzioni. Apple fa di più e riserva ad al suo iWatch una nuova categoria di sfizi e funzioni, e gli esperti sembrano concordi sulla buona direzione. Secondo una nota riservata firmata dall'analista Katy Huberty di Morgan Stanley, l'iWatch potrebbe rappresentare una fonte di fatturato colossale per la mela morsicata, con 58 milioni di pezzi venduti nel primo anno e possibili introiti per 17,5 miliardi di dollari.



Considerando che nel suo primo anno l'iPad ha generato un fatturato di 12 miliardi di dollari, mentre il primo iPhone si fermò a 2,5 miliardi, fate voi il conto degli interessi finiti in un quadrante da 2,5 pollici di diagonale protetto da un cristallo bombato ad alta resistenza. Quel che sembrerà, è già nelle cure di Jonathan Ive da oltre un anno, il geniale capo designer Apple ormai vicepresidente della compagnia dopo le invenzioni di un ventennio chiamate iMac, iPod iPad, assistito stavolta pero da Paul Deneve.



Era numero uno del marchio francese Yves Saint Laurent, oggi è responsabile dei progetti speciali a Cupertino, come quello di rivestire in materiali di lusso un fenomeno potenzialmente sociologico. Nelle altre assunzioni illustri fatte da Apple negli ultimi mesi ci sono infatti anche esperti di biometrica, biochimica, cardiologia e perfino cura del sonno. iWatch cavalcherà l'onda montante della m-health, la mobile health, cioè l'integrazione spinta di applicazioni e funzioni per la cura e il monitoraggio della salute personale.



Un mercato potenzialmente esplosivo per clienti meno o più in salute, come conferma “The Digital Health Revolution”, il rapporto sulla salute digitale firmato dall’agenzia internazionale di comunicazione Hotwire. La mobile Health sta registrando una crescita straordinaria in tutto il mondo. Solo negli Stati Uniti nel 2013 gli investimenti in salute digitale sono cresciuti del 39% rispetto all’anno precedente, arrivando a quota 1,9 miliardi di dollari, si legge nel rapporto appena pubblicato. Oggi il 20% dei possessori di smartphone ha almeno una app biodiagnostica, ma si stima che entro il 2017 gli utenti della categoria Salute e Benessere saranno uno su due.



Sul piatto c'è uno scatto. Apple ha deciso di affidare i test del suo orologio ad atleti famosi, su tutti al cestista Kobe Bryant dei Los Angeles Lakers, anche per accreditarlo come uno strumento professionale, considerando che punta addirittura a far certificare il suo iWatch dalla statunitense Food and Drug Administration come dispositivo medico, dunque con i crismi di un oggetto non solo utile, ma valido e autorizzato a raccogliere una miriade di parametri fisici personali con accuratezza medica.



Avrà a bordo una miriade di sensori dedicati alla pressione e al battito cardiaci, ma anche a rilevare il tasso di glucosio nel sangue e un analizzatore di sudore studiato per inquadrare la presenza di tossine. Tutto questo, destinato ad avere una sponda nel nuovo sistema operativo iOS8, che arriverà in autunno, dove una delle novità più importanti è proprio Health, un'app particolarmente dettagliata di controllo e monitoraggio costante di dati biomedici.