Su Instagram spopola "We never met", l'account con foto e storie di sconosciuti incrociati per caso

Su Instagram spopola "We never met", l'account con foto e storie di sconosciuti incrociati per caso
di Costanza Ignazzi
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 26 Novembre 2014, 12:18 - Ultimo aggiornamento: 13:58

E' successo a tutti durante un viaggio in metro, al parco o in una sala d'attesa. Incrociare sconosciuti e cercare di immaginare la loro storia, che lavoro fanno, da dove vengono e cosa pensano. Gente che magari non rivedremo mai più, ma che al momento ci incuriosisce talmente tanto che ci mettiamo a fantasticare. Ora c'è un profilo Instagram che lo fa al posto nostro.

Alex Mendes e Hugo Catraio, due artisti brasiliani che vivono e lavorano a Londra, delle fantasticherie sugli sconosciuti che incontriamo ogni giorno hanno fatto il loro cavallo di battaglia e hanno creato «We never met» (Non ci siamo mai incontrati), l'account Instagram con foto e storie delle persone con cui non parleremo mai.

Il duo fotografa passanti per strada, in palestra, in aeroporto, in libreria, rigorosamente di spalle, ironizzando poi su quello che passa loro per la testa o sul loro passatempo preferito.

Così, la ragazza che guarda assorta una gara di nuoto è nata in un posto di mare e poi si è trasferita a Londra, dove non le resta che osservare la piscina pubblica. Oppure la signora che, ferma davanti alla vetrina di un'agenzia di viaggi, fissa una casa gialla, ha sempre sognato di avere una villa simile, ma con piscina e più vicina al supermercato. E che dire del bimbo che allo stadio non guarda la partita? E' sicuramente il figlio dell'arbitro, venuto solo per vedere il papà ed esultare ad ogni gol, chiunque sia a segnarlo.

Un progetto che unisce immaginazione e fotografia di strada e che, sul popolare social network, conta già quasi 10mila followers. «Il viso di una persona può essere deludente e mostrare qualcosa di diverso da quello che è realmente - spiega Mendes - per questo noi non mostriamo le facce, in modo da poter creare nuove identità per ognuna delle persone che fotografiamo».

E la parte più divertente è proprio quella in cui inventano storie sui loro soggetti inconsapevoli. «Le nostre storie sono un modo per superare gli stereotipi mostrando sempre il lato umano», spiegano i fotografi. Che non sono stati mai colti in flagrante da nessuno degli sconosciuti fotografati. «E' difficile che ci becchino - dice Mendes - nessuno immaginerebbe che ci sono due tizi strambi che vanno in giro a fotografare le schiene della gente». Una storia bizzarra quasi quanto quelle inventate per ognuno dei loro scatti.