Dieci anni fa nasceva Gmail, rivoluzionò la posta elettronica

Dieci anni fa nasceva Gmail, rivoluzionò la posta elettronica
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Martedì 1 Aprile 2014, 20:23 - Ultimo aggiornamento: 20:24
Al lancio ufficiale di Gmail, esattamente il primo aprile dieci anni fa, molti pensarono ad uno scherzo. Era invece l'inizio di una nuova era per la posta elettronica ma non solo, con alcune caratteristiche innovative, dallo spazio insolitamente grande concesso agli utenti alla potenza del motore di ricerca applicata alle e-mail all'organizzazione in 'conversazioni', che ne hanno fatto un 'killer' del mercato che oggi ha più di 500 milioni di utenti nonostante le accuse di scarsa tutela della privacy. L'idea di creare un servizio di posta elettronica è venuta, secondo il comunicato di lancio dell'1 aprile 2004, ad una utente di Google. «Si lamentava di dover passare un sacco di tempo a organizzare i messaggi o a cercarli - scriveva all'epoca Larry Page - e del fatto che doveva cancellare e-mail in continuazione per stare sotto il limite di 4 megabyte».



La 'gestazione' del servizio, ad opera dell'ingegnere Paul Buchheit, è durata tre anni, fino ad arrivare al lancio, in un primo momento soltanto ad inviti.
Negli anni alla posta si sono aggiunti gli altri servizi, dalla chat ai documenti, molto prima che il concetto di 'cloud' prendesse piede, fino alla nutrita lista di funzioni racchiuse dal social network Google Plus. La strada percorsa in questi dieci anni non è stata però solo rose e fiori. Gmail ha dovuto affrontare forti critiche per la gestione della privacy, soprattutto quando è emerso che il sistema scandagliava i messaggi privati per inviare pubblicità mirate, oggetto anche di una campagna denigratoria (Don't be scroogled, non fatevi fregare) da parte della rivale Microsoft. Un altro duro colpo lo ha inferto il Datagate, che ha sollevato il lato fragile di Gmail con insinuazioni di violazione della posta elettronica da parte dell'intelligence e dei pirati informatici. 'Falla' che Big G ha cercato recentemente di riparare criptando tutte le connessioni. L'obiettivo - hanno spiegato i vertici Google - è rendere totalmente illeggibili i messaggi inviati o ricevuti.