Amazon nel mirino dell'Antitrust Ue per sistema vendita ebook

Amazon nel mirino dell'Antitrust Ue per sistema vendita ebook
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Giovedì 11 Giugno 2015, 20:32
Amazon finisce di nuovo nel mirino dell'Antitrust Ue, questa volta per le pratiche commerciali nella vendita degli ebook. Dopo l'inchiesta aperta sul sospetto trattamento fiscalefavorevole accordatole dal Lussemburgo, Bruxelles ha messo ora in questione il sistema applicato dal gigante Usa delle vendite online per i libri elettronici, che danneggerebbe la concorrenza. Rispettiamo le regole, ha replicato la società americana a Commissione Ue e consumatori.



In particolare sotto la lente sono finite alcune clausole dei contratti commerciali che Amazon fa firmare alle case editrici con cui le obbliga a rivelargli se offrono condizioni migliori o diverse ai suoi concorrenti, e quindi ad accordargli condizioni analoghe o almeno altrettanto favorevoli. Un comportamento che per la Commissione è ritenuto anticoncorrenziale, perché ostacola l'ingresso nel mercato degli ebook di altre piattaforme di vendita online più piccole e innovative. Un abuso di posizione dominante, insomma, essendo Amazon il maggiore distributore di ebook in Europa.



L'indagine aperta dalla Commissione Ue si concentrerà però per ora solo sui testi in lingua inglese e tedesca, in quanto costituiscono i due principali mercati europei.



«È mio dovere assicurare che gli accordi conclusi da Amazon con le case editrici non siano dannosi per i consumatori impedendo ad altri distributori di libri elettronici d'innovare e di esercitare una concorrenza effettiva», ha dichiarato la commissaria Ue alla concorrenza Margrethe Vestager, responsabile anche per l'altra indagine tuttora aperta sul tax ruling di cui ha beneficiato la società in Lussemburgo.



Il gigante delle vendite online Usa «ha sviluppato un modello commerciale di successo» e «la nostra indagine non lo mette in questione», ha assicurato la danese, perché questa mira, ha sottolineato, a «dimostrare se le nostre preoccupazioni siano giustificate».



Amazon si è detta «fiduciosa» che i suoi accordi con gli editori «siano legali e nel migliore interesse dei lettori», mettendo in avanti la volontà di «dimostrarlo alla Commissione con una piena collaborazione».



Ma quanto successo l'anno scorso negli Stati Uniti, dove si era scatenata la guerra dei libri tra scrittori, editori e il distributore, e che aveva addirittura mobilitato diversi premi Nobel per la letteratura, lascia la porta aperta ai dubbi. All'epoca la contesa opponeva Amazon ad Hachette, chiusasi poi con un accordo lo scorso novembre ma di cui non sono mai stati resi noti i termini.



In una lettera firmata da oltre 300 scrittori tra Nobel e non, da Pamuk a Kundera e Rushdie, Amazon - prima piattaforma di distribuzione di e-book e che detiene anche il 40% delle vendite dei libri su carta - fu accusata di utilizzare «tattiche da strozzinaggio» tenendo in «ostaggio» i titoli della Hachette.



Bruxelles aveva già sgominato un cartello degli ebook nel 2011 tra la Apple e cinque case editrici (la stessa Hachette, Penguin, Simon & Schuster, HarperCollins e la Holtzbrinck), che avevano stretto un accordo sui prezzi.