Virgin Orbit di Richard Branson fallisce ma lo spazioporto di Grottaglie non affonda

A metà febbraio Virgin Orbit aveva presentato ad una delegazione italiana, che comprendeva anche Aeroporti di Puglia e Arti Puglia, i possibili scenari operativi circa il lancio di satelliti dallo spazioporto di Grottaglie mediante il sistema Cosmic Girl/Launcher One

Virgin Orbit di Richard Branson fallisce ma lo spazioporto di Grottaglie non affonda
Virgin Orbit di Richard Branson fallisce ma lo spazioporto di Grottaglie non affonda
di Domenico PALMIOTTI
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Lunedì 5 Giugno 2023, 07:43 - Ultimo aggiornamento: 6 Giugno, 08:36

Il fallimento della compagnia americana Virgin Orbit di Richard Branson non manda in fumo lo spazioporto di Grottaglie, né la possibilità di effettuare in futuro dall'aeroporto i voli suborbitali. È il messaggio che arriva dagli ambienti dell'Enac, l'Ente nazionale dell'aviazione civile, impegnato insieme ad Aeroporti di Puglia, Regione Puglia ed altri soggetti, nel progetto spazioporto. A metà febbraio Virgin Orbit aveva presentato ad una delegazione italiana, che comprendeva anche Aeroporti di Puglia e Arti Puglia, i possibili scenari operativi circa il lancio di satelliti dallo spazioporto di Grottaglie mediante il sistema Cosmic Girl/Launcher One. Si tratta del sistema che prevede l'aereo Cosmic Girl dotato di un razzo a due stadi, Launcher One, nascosto sotto la sua ala. Poi, nelle settimane successive, il default della compagnia.

Nessun crack, invece, per Virgin Galactic, altra compagnia di Branson, che é tornata a volare e punta ad aprire il mercato dei voli suborbitali ai turisti spaziali. «Non c'è solo la Virgin Orbit - si sottolinea dall'Enac -, ce ne sono tante altre.

Il fallimento di questa compagnia di Branson c'é stato ed ha assunto rilievo da noi, mettendolo in relazione al futuro dello spazioporto, per l'accordo fatto nel 2018 col gruppo pugliese Sitael di Vito Pertosa per il lancio di satelliti da Grottaglie. L'ad di Sitael, Chiara Pertosa, ha infatti dichiarato che il crack di Virgin Orbit ha comportato per loro una perdita di 800mila dollari». «Invece - si afferma in ambienti Enac - il discorso in campo è diverso. È istituzionale ed è in piedi con l'autorità americana, direttamente col governo degli Usa.

Cosa succede

Questo discorso ha dei passaggi obbligati. Il primo, essenziale, è definire il trattato tra l'Italia e gli Stati Uniti che si chiama Tsa». Tsa sta per Technical and Security Agreement e il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, che nei giorni scorsi è stato in missione negli Usa, incontrando Chirag Parikh, executive secretary del National Space Council, in una riunione bilaterale volta a rafforzare le sinergie tra Italia e Stati Uniti nel settore spaziale, ha dichiarato che «sul piano governativo abbiamo avviato il negoziato per un Tsa. Auspichiamo di concluderlo in tempi brevi anche in un'ottica di reciprocità con gli Usa. Nello spazio - ha affermato il ministro - si giocano le sfide globali. L'Italia investe tanto nello spazio. In Esa (l'Agenzia spaziale europea - ndr) siamo il secondo contributore ed il sesto al mondo nel rapporto investimenti tra spazio e Pil. Anche in virtù del nostro impegno nel comparto, con gli Stati Uniti abbiamo già numerose collaborazioni avviate». «Il vice capo di gabinetto dell'aviazione civile - annunciano ambienti Enac - è stato delegato dal ministro Urso a gestire questo trattato con gli americani. Prima di poter avviare, è chiaro che c'è necessità di fare questo trattato in funzione della disponibilità delle tecnologie americane. E l'anno prossimo, col vertice G7 in Puglia, come annunciato dal premier Giorgia Meloni, anche il progetto dello spazioporto prevedibilmente prenderà quota» si aggiunge.

Per quest'infrastruttura, unica autorizzata in Italia, a metà dicembre é stato assegnato l'incarico per la progettazione delle opere del primo lotto. Vincitore è risultato il Raggruppamento temporaneo di progettazione (Rtp in sigla) costituito da AdR (Aeroporti di Roma) Ingegneria, Rina spa, Proger spa e architetto Benedetto Camerana. Il bando aveva come base 1,6 milioni di euro e il soggetto vincitore se lo è aggiudicato con un ribasso di circa il 30%. Le opere del primo lotto valgono circa 40 milioni. Sono coperte da uno stanziamento di 50 milioni messo a bilancio 2023 dall'Enac. L'intera opera è valutata in circa 120 milioni, per la cui individuazione si vedrà in seguito tra intervento della Regione e fondi europei. Nel primo lotto sono compresi i piazzali dell'infrastruttura, un hangar di 16mila metri quadrati per ricovero, assemblaggio e manutenzione dei sistemi veicolo, un terminal dedicato, un deposito carburante e i servizi complementari tra cui un edificio multifunzione per un incubatore di impresa ed enti di formazione. La previsione è far partire i cantieri nel 2024. Su Grottaglie, rilevano ambienti Enac, «stanno andando avanti tante cose, in silenzio ma stanno andando avanti. C'è movimento. Air Dolomiti, che adesso dovrebbe crescere, probabilmente potrebbe insediarsi a Grottaglie». Air Dolomiti, qualora il progetto dovesse decollare, è la compagnia italiana di Lufthansa con sede a Villafranca di Verona e hub a Monaco di Baviera. Effettua voli per la Germania ed è presente in Puglia nello scalo di Bari. Da fine marzo, Air Dolomiti ha portato l'operativo sulla rotta Bari-Monaco da 5 voli settimanali a 21, anche con finalità turistiche verso la Puglia, ma per l'operativo 2023-2024, si legge sui siti specializzati, la compagnia ha ridimensionato l'Italia. Tagliato infatti il numero dei voli da Francoforte per Firenze, Pisa, Torino e Verona, mentre i collegamenti da Monaco per Bari sono dati da 154 a 147.

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