Una pomata ferma campione paralimpico

Leonardo Melle
Leonardo Melle
di Nazareno DINOI
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Martedì 12 Marzo 2019, 08:34 - Ultimo aggiornamento: 08:54
Un brutto colpo per il campione paralimpico di triciclo, Leonardo Melle che con lo sport è riuscito a superare gli esiti di una emorragia cerebrale ma che le stesse regole sportive stanno bloccando. Sul suo profilo Facebook, l'annuncio shock di una sospensione dell'attività agonistica: «Ho appena ricevuto una chiamata dal Comitato Italiano Paralimpico Puglia dove mi si comunica che per merito di una pomata non posso partecipare alle manifestazioni sportive dove c'è il marchio Cip Puglia. Mi scuso per l'inconveniente». Con questo laconico post reso pubblico attraverso i social, il vicecampione del mondo di triciclo ha messo fuori una verità che lo angustiava da mesi e che non aveva mai reso pubblica per pudore ma soprattutto per la sua assurdità.
Gli organi di controllo della sua Federazione, lo hanno sospeso da ogni attività agonistica sino al 22 luglio prossimo perché durante un controllo di routine è stato trovato positivo ad una sostanza vietata. «Ho persino paura a nominare quel termine, ma non sono dopato - puntualizza Melle - ho solo usato una pomata per il trattamento di un'ulcera ad un dito del piede che la mia disabilità non permette di far guarire come a tutti gli altri». Il campione paralimpico, che grazie allo sport è riuscito a superare la sua grave disabilità e il rischio di una vita sulla sedie a rotelle, ha le lacrime agli occhi quando mostra la foto della piaga e della pomata incriminata. «L'avrò messa un paio di volte e sono stato io stesso a comunicarlo durante un controllo a cui siamo periodicamente sottoposti», racconta Melle esprimendo dubbi sull'autenticità di quei risultati. Il medicamento in questione è la «Trofodermin», un preparato che si acquista senza ricetta indicato per il trattamento delle ferite infette, le ustioni e le piaghe in genere. Contiene un antibiotico e il «clostebol», uno steroide anabolizzante derivato del testosterone che rientra nelle sostanze proibite. Il «clostebol», per capire, venne utilizzato dagli atleti della Repubblica Democratica Tedesca per aumentare le prestazioni fisiche.
«Niente che possa riguardarmi sottolinea l'atleta - se avessi saputo non avrei detto di averla usata, pensavo che per noi disabili si usasse un po' di tolleranza perlomeno su certi medicamenti che per noi sono di uso periodico».
Nelle parole del 48enne c'è rabbia e delusione. «Sono sicuro che se quello che è successo a me fosse accaduto ad un atleta di un'altra regione tutti si sarebbero ribellati e avrebbero gridato allo scandalo». Melle si sente isolato e solo. Non trovando sostegno dal governo sportivo, spera in qualche appoggio della politica. «Ho interessato il presidente Michele Emiliano dice - il quale mi ha fatto sapere che avrebbe perlomeno studiato il mio caso». Intanto la prossima gara in programma il 7 aprile rischia di saltare. «Peccato sospira Melle ci tenevo a stare con i miei colleghi, con il mio capitano Carlo Calcagni e tra la mia gente». La gara in questione partirà da San Cataldo di Lecce per un percorso di 200 chilometri nel Salento. Sui manifesti, già diffusi, c'è anche il nome di Leonardo Melle con quelli di altri 8 atleti paralimpici ognuno campione di triciclo,
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