Un manduriano in missione su Marte

Un manduriano in missione su Marte
di Nazareno DINOI
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Lunedì 24 Febbraio 2020, 20:07 - Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 09:09
Da Manduria a Marte. Il talento di massimo Lucia ne ha fatta di strada. Scuole dell'obbligo a Manduria, maturità scientifica alla scuola militare Nunziatella di Napoli e laurea in ingegneria aerospaziale, con 110 e lode, all'Università del Salento. E ora, a 30 anni, ricercatore dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) impegnato nelle missioni su Marte. Il cervello manduriano in fuga dall'Italia, si chiama Massimo Lucia. Papà ingegnere e mamma impegnata nel volontariato, dopo esperienze nei più importanti laboratori di robotica spaziale, italiani e di mezza Europa, il suo nome è tra quelli che firmano le più recenti scoperte sui bracci robotici che saranno inviati su Marte, sulla Luna e in deep space (orbita lontana) per conto di Esa e Nasa. Sposato con Sarah, di Oria, lo scienziato aerospaziale torna ogni anno, per le vacanze estive e natalizie, nella sua Manduria dove vivono i genitori e dove conserva intatte le amicizie più strette di gioventù. Per trovarlo nel resto dell'anno, bisogna girare per diversi laboratori di ricerca europei dove è coinvolto nei progetti spaziali italiani più importanti come le trivelle delle missioni Exomars (Exomars Drill) dell'ESA e Luna27 (Prospect di Esa e Agenzia Spaziale Russa (Roscomos). Lucia è arrivato nelle multinazionali della ricerca spaziale dopo una breve esperienza in un centro di ricerca salentino sui materiali compositi (Cetma) e quasi due anni di lavoro come progettista presso Ge Avio Brindisi (motori aeronautici), per essere poi assunto in «Leonardo» (ex Finmeccanica) a Nerviano (Milano).
 
Attualmente lavora per la missione spaziale Exomars che prevede il lancio di un rover (nominato Rosalind Franklin) sul pianeta Marte nell'ambito delle missioni di esplorazione spaziale interplanetaria finanziate dall'Esa. L'obiettivo della missione è fare atterrare sul suolo marziano la trivella (Drill) sviluppata nei laboratori «Leonardo», per il carotaggio fino a due metri di profondità al di sotto della superficie per raccogliere ed analizzare campioni di roccia del pianeta rosso. «Lavoro in Leonardo dall'ottobre 2017 racconta l'ingegnere Lucia -, e mi sono occupato dei test del Drill in condizioni termiche e atmosferiche assimilabili a quelle di Marte e dell'integrazione del modello Fm (Flight Model), sempre del Drill, che verrà lanciato a luglio prossimo e che opererà direttamente su Marte». In questo ultimo periodo Lucia è stato in giro per l'Europa, a Stevenage in Inghilterra, Tolosa in Francia, nei diversi stabilimenti di Airbus space per ultimare l'integrazione del Drill sul rover marziano.
«Sono orgoglioso dei progetti in cui sono coinvolto dice Lucia - e sono felice di poter testimoniare la storia di un manduriano che non ha dimenticato le sue origini». Non è difficile farlo parlare della sua terra e di ciò che più ama e detesta di essa. «Della mia città dice - ho sempre apprezzato il patrimonio culturale e storico. Purtroppo aggiunge - devo dire a malincuore che la considero una dei paesi peggio valorizzati e più malridotti del circondario».
L'analisi del ricercatore è implacabile verso chi ha amministrato la città da cui è partito. «L'assenza di un radicamento politico sul territorio ed una classe dirigente non in grado di garantire una partecipazione costruttiva della cittadinanza sottolinea -, fanno sì che il senso civico dei manduriani non abbia avuto modo di evolversi al meglio». E infine. «Il radicamento così profondo della malavita, rende tutto più grigio e triste».
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