Taranto, calo nelle prenotazioni di Natale

Le luminarie in centro a Taranto
Le luminarie in centro a Taranto
di Lucia J. IAIA
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Venerdì 16 Dicembre 2022, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 18:56

Il programma natalizio di Taranto e provincia si presenta, senza dubbio, molto ricco. Praticamente ogni giorno e per tutto il mese di dicembre fino alla befana, si susseguono eventi di ogni genere.

Concerti, mercatini, mostre, spettacoli e tante luci addobbano i centri cittadini. Ma, questi sforzi e conseguenti investimenti, a quanto pare non bastano ancora per attrarre pernottamenti.

I dati di dicembre

Di fatto, secondo quanto emerge dalle parole degli albergatori, gran parte delle strutture joniche sono semi vuote e non si prevedono prenotazioni per i giorni di festa. 
In altre parole, le piazze siano piene, ma gli hotel restano vuoti. Eppure, l’ultima indagine del “Sole24 ore” sulla qualità della vita ha collocato proprio la provincia di Taranto al secondo posto in Italia per l’accoglienza ottimale. 
Cos’è che non funziona allora? L’inflazione ed il caro bollette peseranno sulle tredicesime per 13,5 miliardi di euro. Secondo Ipsos, il 18% degli Italiani andrà in vacanza, ma 8 su 10 resteranno in Italia. Molti si riverseranno nei luoghi dove sono più radicate le tradizioni e dove l’offerta di attrazioni è più strutturata ed adeguatamente promossa. 
“Probabilmente – spiega ConfCommercio Taranto in una nota - un’adeguata programmazione degli eventi riempirebbe le strutture ricettive che invece nel periodo natalizio lavorano poco: viene a calare il flusso business e quel che resta è un turismo di ritorno (lavoratori e studenti che risiedono fuori regione) che rientra ed alloggia in famiglia”.

Le motivazioni


A chiarire meglio i termini di questo andamento non proprio soddisfacente, Marcello De Paola, presidente provinciale di Federalberghi. «L’immagine turistica di Taranto e della sua provincia, ma il discorso vale per tutta la Puglia, è legata a doppio filo alla vacanza mare. Non abbiamo un’offerta culturale e/o natalizia in grado di renderci competitivi con quelle località che sono ormai in grado di offrire pacchetti vacanza invernali. I nostri mercatini, le nostre luminarie, per quanto belle non hanno la potenza attrattiva di un San Gregorio Armeno, tanto per restare al Sud. Certamente Taranto sta facendo grandi sforzi per cambiare pelle in direzione di un turismo destagionalizzato e, con il tempo, forse ci riusciremo, ma dobbiamo costruire questa nuova identità turistica». 
De Paola punta ad un tavolo con le istituzioni locali. «Ci confronteremo con l’Amministrazione comunale che sta ben lavorando per cambiare la narrazione del territorio, sarà opportuno strutturare un gruppo di lavoro.

Non è un percorso facile. Mi piace pensare che partiamo da una posizione di vantaggio: il dato del Sole 24 Ore che piazza Taranto al secondo posto nella classifica nazionale per qualità dell’offerta alberghiera. Un risultato che premia la capacità dell’hospitality del territorio per la qualità e la dedizione degli operatori nel rendere il servizio. Ora dobbiamo far crescere il numero dei posti letto, ma le previsioni sono positive». 

Lo scenario dei B&B e dell'extra alberghiero


Stesso scenario ovviamente, è quello delle strutture extra-alberghiere con il trend negativo confermato dal presidente provinciale dell’extra alberghiero Confcommercio, Cosimo Miola: «Dopo un ottobre assolutamente modesto, ed una discreta risalita a novembre, sin dai primi giorni di dicembre abbiamo notato un drastico calo delle prenotazioni, addirittura peggio dello scorso anno». 
In particolare, sembra pesare la scarsa possibilità economica dei visitatori. «Notiamo una riduzione dei giorni di permanenza, al massimo un paio di notti. I nostri abituali clienti, con i quali vi è un rapporto di cordialità, ci confermano la difficoltà quest’anno di prolungare il soggiorno per l’aumento dei costi e la ridotta capacità di spesa». 

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