Turismo tra luci e ombre: «Ci aspetta un autunno caldo»

Turismo tra luci e ombre: «Ci aspetta un autunno caldo»
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Domenica 25 Settembre 2022, 05:00

«Quella trascorsa avrebbe dovuto essere l’estate del riscatto e della ripresa post-pandemia e le presenze registrate nelle strutture del territorio a giugno, parevano confermarlo». Giampiero Laterza, coordinatore Turismo Provincia Taranto Casaimpresa - Confesercenti, traccia un bilancio della stagione appena conclusa.
«Tuttavia – prosegue l’imprenditore - il diavolo ci ha messo la coda regalandoci una variante “estiva” del covid e la guerra in Ucraina, che ha fatto impazzire il mercato dell’energia, con la duplice conseguenza di prosciugare le tasche dei consumatori, ridurre sensibilmente le marginalità delle aziende e diffondere un generalizzato timore che porta il mercato a contrarsi e i potenziali turisti a non spendere, e quindi a non muoversi, anche quando hanno la possibilità di farlo. Risultato: un luglio, contrariamente alle aspettative e ai segnali positivi di inizio estate, con il segno meno, ed un agosto che ha visto chiudere in pari solo le aziende più fortunate. Va detto che c’è stata una ripresa dei flussi dall’estero, ma purtroppo da sola non basterà a ripianare i conti delle strutture».

L'analisi

C’è stato poi un fenomeno del tutto locale. «La Puglia ha vinto un “premio” – ironizza Laterza - quello di regione più cara d’Italia. Sicuramente si saranno verificati casi di aumenti spropositati ma naturalmente questo battage mediatico (secondo noi ampiamente ingiustificato) ha pesato sulle scelte dei consumatori».
Un’estate con luci ed ombre, quindi. Ombre destinate ad addensarsi, se la questione energetica non verrà affrontata con forza. «Gli effetti sui bilanci finora sono stati mitigati dai flussi estivi, ma in autunno, quando non si potrà contare sul numero di presenze necessario a far fronte ai costi, molte aziende rischiano seriamente di chiudere». «Ritengo opportuno inoltre sottolineare – conclude Laterza – che la previsione del credito d’imposta per le imprese lascia il tempo che trova, se si pensa che il vero problema, che peraltro accomuna tutti i settori, è la mancanza di liquidità.

Il nuovo Governo dovrebbe comprendere e studiare le reali esigenze delle imprese, per poi cucire su misura delle risposte adeguate. Una in particolare: liquidità per pagare gli stipendi, i fornitori e portare concretamente e quotidianamente avanti le attività». 

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